L'incontro si è tenuto nei giorni scorsi ma è stato reso noto solo ora. Si tratta di un confronto sull'erosione costiera svoltosi presso il Comune di Sabaudia convocato dal Commissario straordinario del Comune di Sabaudia Antonio Luigi Quarto congiuntamente con il Direttore dell’Ente Parco Nazionale del Circeo, Paolo Cassola. Alla riunione hanno partecipato, oltre alle due amministrazioni promotrici della stessa,i delegati della Provincia di Latina – Settore Ambiente Energia e Difesa del Suolo, del Sib, dell’Associazione Chioschi Mare Sabaudia (Casalvieri Mauro)e dell’Ispara con il quale, per altro, l’Ente Parco ha sottoscritto due anni fa una convenzione finalizzata all'incremento delle conoscenze delle dinamiche morfologiche del sistema spiaggia duna e alla sperimentazioni di azioni per la diminuzione degli impatti legati alle azioni turistico ricreative sul sistema dunale.

Primi dati : durante l’incontro è stata presentata una prima sintesi dei risultati di questo primo periodo di indagine condotta dall’Ispra (Dott. Luca Parlagreco e Saverio Devoti) rapportandoli anche ai dati pregressi relativi a precedenti studi svolti, sempre dall’Ispra per conto della Provincia di Latina nel 2009. La sintesi ha mostrato un quadro della situazione, che sarà a breve pubblicata sul sito dell'Ente Parco, riguardante il fenomeno erosivo della costa sottolineando le interconnessioni con la conformazione e le modificazioni dei fondali sabbiosi prospicienti alla spiaggia. Analisi degli elementi morfologici della spiaggia nello spazio e nel tempo. Sono stati eseguiti ad oggi 11 rilievi GPS dall'ottobre 2014 a novembre 2016. Calcolando che annualmente si spostano lungo la costa di Sabaudia tra i 20 mila e i 40 mila metri cubi di sabbia per un fenomeno di erosione comunque naturalmente presente e che tutti hanno convenuto deve essere gestito sia ad un livello di ampia scala sia a livello locale. Innanzitutto attraverso misure gestionale del sistema spiaggia/duna che, comunque, possono avere ricadute sul fenomeno erosivo significative.


Le proposte: i rappresentanti dei balneari (Mario Ganci e Marco Beoni) nel condividere la rappresentazione della situazione fatta dall’Ispra, hanno rinnovato la loro disponibilità per collaborare attivamente su alcune buone prassi legate alle gestione ordinaria della spiaggia (gestione rifiuti, calpestio duna, tutela piede dunale, gestione sabbia, etc) , sulle quali il Parco ha garantito un impegno economico. Il Sib ha poi ricordato una precedente positiva proposta progettuale pilota per la creazione di una barriera soffolta permeabile. Questa era stata a suo tempo presentata alla Regione, ma il cui iter si interruppe per diverse motivazioni , tra cui la principale fu quella dello spostamento dei fondi preventivamente messi a disposizione dalla Regione. Un’idea comunque da non abbandonare.


I tecnici: Si sono poi susseguiti gli interventi della dott.ssa Del Bove (Parco), dott. Matteoli (Prov. Latina) e Ing. D’Arcangelo (Com. Sabaudia) e quindi un approfondito confronto che ha visto tutti concordare sul concetto che, intervenendo con programmazione, rapidità e dati scientifici, si possono salvaguardare, di fronte a queste criticità, natura ed economia allo stesso tempo. Pianificando azioni di breve, medio e lungo termine. Ovviamente ponendo costante attenzione a quello che a nord di questa fascia costiera si vorrebbe fare con il rischio di conseguenze aggravanti la costa del Parco e le attività presenti a Sabaudia e non solo.


Lo spirito dell’incontro, per come sottolineato dal Commissario Dott. Quarto e dal dott. Cassola a conclusione dello stesso, è stato comunque quello di avviare un percorso condiviso, sulla scorta dell’iniziativa che era stata già in parte avviata su iniziativa dell’Ente Parco a seguito del Workshop organizzato nel 2014 e relativo la tematica degli impatti sui siti dunali e costieri. Un percorso che si è deciso di riprendere e continuare, arricchendolo di altri contenuti e rilanciando l’idea dell’istituzione di un tavolo tecnico permanente. Sarà indispensabile a breve coinvolgere la Regione Lazio, affinché nelle programmazioni degli interventi prioritari 2016-2018 per la difesa delle coste, vengano effettivamente messi a disposizione fondi per attuare programmi e progetti di prevenzione per quest’area, piuttosto che interventi di emergenza.