Schiuma nel lago di Paola, gli enti non stiano a guardare. à la richiesta di Cambia Sabaudia per voce del generale Aldo Piccotti, il quale sulla scorta di nuove segnalazioni circa la presenza di schiuma nel bacino lacustre, torna a denunciare «segni evidenti di processi di inquinamento del lago e conseguentemente del mare», alla quale non si pone «nessuna soluzione concreta». La nota è rivolta anche alla proprietà del lago, la quale, precisa Piccotti, «non è in possesso degli strumenti e dei poteri per dirimere il problema». Mentre lâente Parco del Circeo e il Comune, loro secondo lâassociazione «restano invece inerti e inermi di fronte a veri e propri disastri ambientali». Secondo Piccotti le cause del fenomeno della schiuma e dei cattivi odori, fenomeno non nuovo, sono da ascriversi a «un uso probabilmente abnorme di fertilizzanti ed anticrittogamici sui terreni prospicienti il bacino, che poi si riversano nel lago, a malfunzionamenti del depuratore comunale, a scarichi abusivi di abitazioni nei pressi del lago e ad altre cause da individuarsi». Ed è questa la questione: chi deve individuare le cause? «Cambia Sabaudia torna a chiedere con forza agli enti preposti gli interventi necessari a individuare la problematica e a risolverla - tuona Piccotti -. In caso di ulteriore inerzia da parte di tali istituzioni, prenderemo noi lâiniziativa di procedere ad analisi e studi tecnici sullo stato delle acque, tali da consentire di risalire con certezza ai responsabili dellâ inquinamento». Lâassociazione annuncia sin da subito la sua costituzione di parte civile, insieme ai comitati del lungomare, nelle eventuali azioni giudiziarie a carico dei responsabili, una volta che venissero individuati.