Le attività remiere nel lago di Paola dovrebbero essere meglio disciplinate. A chiederlo è la famiglia Scalfati, proprietaria del bacino, che in una nota inviata ai circoli remieri, al commissario Antonio Quarto, al direttore del Parco Paolo Cassola e al Coni ha chiesto la convocazione di un incontro per aprire un confronto finalizzato a condividere alcune linee guida. Tra le problematiche evidenziate nella lettera, le strutture, «che continuano a essere precarie e piuttosto disordinate» (salvo poche eccezioni) e il comportamento degli atleti sul campo di regata, che rimane «spesso indisciplinato e privo di regole chiare». Nella nota a firma dellâamministratore unico della proprietà Scalfati, lâavvocato Andrea Bazuro, si evidenziano una serie di criticità , tra cui «un utilizzo incontrollato di natanti a motore (in violazione di norme di legge), un accesso numericamente indiscriminato di atleti nel bacino, un utilizzo del bacino da parte di soggetti privati non autorizzati e ignoti alla proprietà ». Di qui lâidea di risolvere le questioni con un codice di autoregolamentazione proposto dagli stessi utilizzatori e da loro sottoscritto. «Nessuno meglio di loro, infatti, - scrive Bazuro â conosce il campo di regata e può auto-imporsi regole che ne consentano un corretto e prolifico uso da parte di tutti i soggetti autorizzati a farlo. A tale codice di auto-regolamentazione, - aggiunge â la proprietà parteciperà esclusivamente come garante del rispetto delle norme in esso contenute». Un altro punto, come accennato, è quello relativo alle strutture, per le quali si evidenzia la necessità di una riqualificazione complessiva e si ipotizza la creazione di un unico pontile galleggiante dal quale partano piccoli pontili perpendicolari, ognuno affidato a un circolo.
Lago senza regole, gli Scalfati chiedono un vertice
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