Niente sanatoria per tredici cittadini di Sabaudia, che dopo ben trent’anni hanno visto definite le istanze presentate al Comune per regolarizzare delle opere sorte senza i necessari titoli. Il 7 marzo l’ufficio Urbanistica dell’ente ha pubblicato sull’albo una sfilza di dinieghi per pratiche risalenti al 1985 o al 1986. Da un punto di vista urbanistico parliamo di irregolarità edilizie di ogni genere. La maggior parte interessano degli ampliamenti più o meno estesi di immobili destinati a fini abitativi. Talvolta abbiamo invece delle costruzioni ex novo e in altri casi ancora strutture adibite a fienili, magazzini, opere legate alla conduzioni di fondi agricoli o quelle non valutabili in termini di volumi. Compaiono anche pollai, magazzini e cantine. Per tutte queste opere il Comune ha detto «no» alle istanze di sanatoria presentate, con i dinieghi che negli ultimi tre mesi sono stati già un’ottantina. Parecchie sono pure le pratiche ancora giacenti, tanto da aver spinto gli uffici a cercare un supporto esterno. Parliamo di qualche migliaio di istanze ancora da istruire, talvolta tutt’altro che semplici a causa della complessità di un territorio come quello di Sabaudia. Ma anche su questo l’ente sta provando ad accelerare, soprattutto per dare risposte chiare in tempi relativamente rapidi ai privati.