Il Santa Maria Goretti, dopo il Policlinico Umberto I, è il secondo ospedale del Lazio per il numero di cure effettuate con l'utilizzo degli anticorpi monoclonali. Il dato aggiornato lo ha comunicato direttamente l'assessore alla Sanità regionale, oggi in visita al nosocomio del capoluogo. A fare gli onori di casa naturalmente ci ha pensato il direttore generale della Asl, Silvia Cavalli, presenti anche le istituzioni rappresentate dal Prefetto Maurizio Falco e dal sindaco Damiano Coletta, i consiglieri regionali del Pd Enrico Forte e Salvatore La Penna e il presidente della Commissione Sanità della Regione Giuseppe Simeone.

«La cura effettuata con gli anticorpi monoclonali – ha sottolineato Alessio D'Amato – rappresenta una delle due armi a nostra disposizione per la lotta al Covid, l'altro naturalmente sono i vaccini».
Del grande risultato finora ottenuto con la cura degli anticorpi monoclonali ha parlato anche la professoressa Miriam Lichtner, primario del reparto di Malattie Infettive dell'ospedale Goretti. «Abbiamo iniziato il 22 marzo e i dati sono molto incoraggianti – ha sottolineato la professoressa Lichtner – Gli anticorpi vengono utilizzati sui pazienti estremamente vulnerabili: nessuno di loro è stato colpito da una patologia grave del virus, non si è richiesto l'uso del casco né tantomeno sono stati intubati. Il 70 percento, inoltre, non ha sviluppato ulteriori sintomi della malattia e il 94 percento ha riscontrato una forma lievissima. Questo risultato è stato raggiunto grazie al fondamentale apporto della rete territoriale, partendo dai medici di base passando per gli specialisti arrivando alle strutture ambulatoriali. Proteggere la categoria dei fragili è un tassello fondamentale nella lotta al virus».