Un delicato intervento di neurochirurgia eseguito dal professore Carmine Franco, presso l'ospedale ortopedico Icot, ha permesso di salvare una paziente di appena diciotto anni dal rischio di paralisi degli arti a causa di una lesione della settima vertebra cervicale - in gergo una cisti aneurismatica - che aveva costretto la ragazza a vivere con il collare per convivere col pericolo, sempre dietro l'angolo, di una possibile frattura della vertebra stessa. L'intervento nei giorni scorsi è perfettamente riuscito e le permetterà di tornare a una vita normale dopo un breve periodo di convalescenza.

La diagnosi non lasciava scampo alla giovane, che ormai non riuscita neppure a frequentare con regolarità la scuola. Quando si è rivolta al professore Carmine Franco, lo specialista non ha esitato a portarla in sala operatoria vista la gravità della situazione. Ne è seguito un intervento durato circa tre ore, durante il quale le è stata asportata la vertebra lesionata, per sostituirla con una protesi. L'intervento, che in gergo neurochirurgico viene denominato di corpectomia, era piuttosto delicato per una serie di rischi.

Carmine Franco non è nuovo a questo tipo di interventi, fin dai tempi in cui operava al Goretti. Considerato un vero e proprio esperto di colonna, con oltre 6.500 interventi eseguiti, da quando è entrato a far parte del gruppo Giomi divide l'attività chirurgica fra Icot e Sant'Anna di Pomezia. Lo scorso anno ha eseguito 650 interventi, dei quali 250 al Sant'Anna dove ha creato, da zero e in pochissimo tempo, un reparto di chirurgia spinale diventato ormai un punto di riferimento per il circondario.

«Si è trattato di un intervento nel quale le difficoltà principali erano rappresentate dall'elevato rischio di sanguinamento della cisti ossea e dal fatto che la vertebra interessata era la settima, ovvero quella meno visibile con la brillanza intraoperatoria, fondamentale in questo tipo di intervento - spiega nel dettaglio Carmine Franco - La cisti aneurismatica è una lesione dell'osso ripiena di sangue che raramente interessa le vertebre della colonna. Infatti pur avendo nel mio bagaglio personale numerosi interventi di questo tipo, era la prima volta che mi capitava di operare una lesione simile. Questo tipo di intervento viene eseguito principalmente per le lesioni fratturative traumatiche delle vertebre, casi con i quali avevo spesso a che fare quando stavo al "Santa Maria Goretti". Da quando sono arrivato all'Icot ho cercato di trasferire l'esperienza che ho maturato in tanti anni di ospedale, trovando una struttura già preparata per questo tipo di chirurgia, in cui operano altre figure di spessore come il professor Nardi, gli stessi Fazio e Bottiglia che si occupano di chirurgia spinale già da molti anni».