Un'altra estate è arrivata senza che l'ospedale "San Giovanni di Dio" di Fondi sia stato messo nelle condizioni di lavorare al meglio delle proprie possibilità. Reparti col personale ridotto all'osso, pronto soccorso col fiato corto, prospettive di miglioramento ridotte al minimo. «Se siamo preoccupati?» si chiede il sindaco Salvatore De Meo «Certamente». Forse sarebbe meglio dire rassegnati perché dopo incontri, richieste il più delle volte cadute nel vuoto e rivendicazioni legittime per avere una sanità migliore, l'unica risposta è stata il silenzio. Lo stesso che circonda l'iter per un generale rilancio del "San Giovanni di Dio". Ci si era lasciati con strette di mano e pacche sulle spalle nell'ultimo incontro in Regione presso la cabina di regìa per la sanità del Lazio. L'obiettivo era redigere un piano - affidato alla Asl di Latina - per accontentare le richieste del sindaco. Niente di impossibile a dire il vero: potenziamento dei servizi h/24 che orbitano attorno al pronto soccorso e ai reparti di Ostetricia e Ginecologia, eccellenza della struttura di via San Magno. Il piano è stato elaborato ma ai buoni propositi non sono seguiti i fatti. Sono cadute nel nuovo le richieste di un nuovo incontro. «Sono preoccupato» ripete De Meo. «Capisco gli sforzi e le difficoltà per assumere personale ma bisogna essere più incisivi in fase di reclutamento delle risorse necessarie». Il sindaco teme che il tirare avanti con i tempi possa far naufragare ogni impegno profuso fin qui. Proprio mercoledì De Meo è tornato a chiedere al consigliere regionale Giuseppe Simeone di sollecitare l'incontro a Roma. «Ho come l'impressione che a livello provinciale si stia pagando un pegno troppo grande rispetto alla situazione della sanità laziale». Una voce di protesta si alza anche dal comitato pro ospedale e dalla Fondazione "San Giovanni di Dio" che oggi torneranno a riunirsi. L'occasione arriva dalla notizia dell'approvazione del progetto dell'Osservazione breve intensiva all'ospedale di Terracina. «Premiati gli sforzi ma adesso bisogna intervenire anche su Fondi» chiedono. L'impressione è che la pazienza sia ormai terminata. Non si è più disposti ad attendere i tempi delle istituzioni che compiono un centimetro per volta quando ci sarebbe bisogno di correre.