Un confronto sulle sfide del futuro che attendono l'industria farmaceutica, il modo migliore per celebrare 100 anni di una storia ricca di successi e scoperte: la storia dell'Istituto Biochimico Italiano Lorenzini, più conosciuto come Ibi, che ieri ha aperto le porte dello stabilimento di Aprilia per un incontro con i rappresentanti istituzionali e del mondo imprenditoriale.

Fondata nel 1918 dal professore Giovanni Lorenzini, industriale di larghe vedute e grande innovatore, Ibi ha inaugurato nel 1975 l'unità produttiva di Aprilia, oggi sede aziendale. Una presenza che permane a 43 anni di distanza, visto che Ibi rappresenta un'eccellenza assoluta della farmaceutica e un vanto per il distretto pontino. «E' una festa per ricordare insieme i 100 anni. Il punto di forza che ci contraddistingue è la passione nel lavoro e la professionalità quotidiana; una crescita professionale costante per mantenere il passo con una tecnologia che è un vortice di innovazione»: spiega Camilla Borghese Khevenhüller, presidente dell'Ibi e pronipote del professor Lorenzini.

L'azienda si distingue per i processi di dosaggio di farmaci iniettabili in asepsi e ha una leadership consolidata nel mercato delle penicilline, con 84 milioni di fatturato, il 75% di esportazioni e 50 milioni di euro investiti negli ultimi 10 anni. Una realtà che a dispetto del secolo di vita appena compiuto può vantare una forza lavoro giovane e altamente competente; l'età media dei 341 dipendenti è infatti di 39 anni con una media di under 35 che arriva al 30%; il 34% sono laureati e il 43% donne. Insomma, un modello da seguire, ed è stato questo il leit motive della tavola rotonda dal titolo «Competenze al lavoro per offrire salute», che ha visto la partecipazione dell'eurodeputata e vice presidente del gruppo Ppe al Parlamento Europeo Lara Comi, del sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, del direttore generale di Farmindustria Enrica Giorgetti, del presidente di Unindustria Aprilia Pierpaolo Pontecorvo, di Claudio Pisanelli del Curf nazionale. Un forum arricchito dalla testimonianza di Mirko Raimondi, uno dei giovani laureati più brillanti d'Italia che ha ottenuto da Adecco Group una borsa di studio come «Ceo per un mese», che gli ha permesso di osservare e comprendere le competenze e le capacità richieste per lo svolgimento di una posizione di rilievo. «Ringrazio la proprietà di Ibi, perché è anche con gli investimenti compiuti in passato e nel corso di quest'anni se la farmaceutica è forte sul territorio è grazie agli investimenti compiuti. Crediamo - afferma Durigon - che le aziende del territorio abbiano bisogno di certezze ed infrastrutture, perciò riteniamo che la Roma-Latina sia un'opera strategica; per questo abbiamo fissato un incontro al Ministero con il presidente della Regine Lazio per cercare di trovare una soluzione. Inoltre crediamo che sia fondamentale la formazione continua, non solo per chi entra nel mondo del lavoro ma anche per chi ha già un'occupazione». Per l'eurodeputata Comi servono maggiori investimenti per aiutare il settore. «Giusta la riforma delle agenzie del lavoro, ma non serve - afferma - il reddito di cittadinanza che è solo una forma di assistenzialismo e non porterà sviluppo. Per aiutare le imprese ci vogliono delle politiche di espansione».