Nonostante le difficoltà legate all'emergenza sanitaria e alla limitazione delle attività svolte di persona per promuovere le varie iniziative, prosegue il percorso verso l'istituzione dell'albo dei genitori affidatari, che darà modo all'amministrazione di eliminare o limitare fortemente l'affidamento dei minori temporaneamente sottratti alle famiglie di origine alle strutture e di lasciarli per in custodia alle famiglie affidatarie per un periodo di tempo che verrà stabilito di volta in volta secondo un percorso personalizzato specifico. Una attività, quella di reperimento, cernita e formazione dei candidati affidatari per i minori di Aprilia e dei comuni del Distretto (Cisterna, Cori e Rocca Massima), che l'amministrazione sta svolgendo con la preziosa collaborazione del Centro Famiglia e Vita, in particolare con le psicologhe dell'associazione Daniela Notarfonso, Valentina Moffa e Giusy Raio.

Lunedì scorso, un incontro tra l'associazione e i rappresentanti dei Comuni del distretto è servito a fare il punto delle attività che sono state svolte dall'avvio del progetto e di quelle previste per il prossimo futuro. Cresce l'elenco dei candidati nuclei affidatari: attualmente sono otto le famiglie che hanno risposto all'appello, tra le quali figurano due nuclei residenti nei comuni della Provincia di Roma, quindi fuori dall'ambito distrettuale. Prima della nuova stretta del governo per limitare i contagi, erano stati previsti una serie di incontri formativi tematici, che si terranno in ogni caso in forma ristretta con ogni singolo nucleo famigliare che ha scelto di aderire al progetto. Argomenti all'ordine del giorno, saranno il diritto dei bambini ad avere una famiglia e l'istituto dell'affido familiare come risposta al bisogno di accoglienza; un approfondimento sul dramma vissuto da un bambino che proviene da una famiglia in difficoltà; le motivazioni, le attese e le paure di una famiglia affidataria e i rapporti con la famiglia di origine; un approfondimento sui riferimenti legislativi e sulla presa in carico della famiglia in difficoltà con la collaborazione essenziale dei servizi sociali e infine l'attenzione al contesto e al senso di responsabilità della comunità.

A volere fortemente il progetto, proseguito dietro le quinte anche durante il lockdown, l'assessore ai servizi sociali del Comune di Aprilia Francesca Barbaliscia, in un percorso che da sempre punta un duplice obiettivo: il più importante e sentito è certamente quello di trasformare la presa in carico del minore in accoglienza, all'interno di un contesto famigliare che solo può dare il calore e l'affetto di cui un minore temporaneamente sottratto per motivi gravi ai genitori naturali può avere bisogno; l'altro è quello di garantire anche un risparmio ad Aprilia e agli altri tre comuni del distretto, visto che affidare un minore in struttura costa in media 100 euro al giorno e l'ente si trova a pagare a fine anno ben oltre 1 milione di euro. "Seppur a rilento a causa dell'emergenza Covid – commenta l'assessore Francesca Barbaliscia – stiamo lavorando alacremente per cercare di portare a casa il risultato più importante: dare una famiglia e una opportunità di una vita normale a questi bambini.

Grazie alla partnership con il centro Famiglia e Vita, proseguiremo su due binari: da un lato proseguiremo seppur a distanza le attività di sensibilizzazione volte a reperire nuovi potenziali genitori affidatari; dall'altro grazie alle competenze del team di psicologhe del centro Famiglia e Vita, formeremo le famiglie che hanno già dato la propria disponibilità e che sono state giudicate idonee per affrontare questo delicato e importante percorso". Chiunque sia interessato ad aderire al progetto distrettuale e candidarsi come genitore adottivo per affido familiare, può contattare il Centro Famiglia e Vita ai numeri 069275185 oppure 3668372671.