Il Movimento Libero di Iniziativa Sociale è fuori dalla bagarre elettorale setina, così come nel 2012. È una scelta dettata dalla mancata condivisione dell'attuale sistema di presentazione delle liste; ciò nonostante, gli esponenti del Movimento continuano a fare politica e in pieno clima di confronto elettorale tra i sette candidati sindaci, Luigi Gioacchini lancia loro una domanda: «Non ho sentito nessuno dei candidati esprimere una posizione chiara e precisa in merito alla legittimità del collettore che deve collegare il nuovo depuratore». L'opera, consistente nella realizzazione del nuovo impianto di depurazione comunale e del collettore emissario, prevede, proprio per il collettore, il passaggio in aree, oltre che di interesse storico e archeologico, classificate dalla stessa Regione come "aree a pericolo molto elevato di frana-fascia A; molto elevato per inondazione - fascia A1; aree di attenzione idraulica". L'opera, bloccata ormai da mesi, e in ritardo di oltre un anno, «appare in contrasto con le Norme tecniche di attuazione del Piano di assetto idrogeologico della Regione Lazio, che vietano movimenti di terra e tutte le attività che possono aumentare il livello di pericolo e la realizzazione di collettori fognari, condotte d'acquedotto, gasdotti o oleodotti». Gioacchini, alla luce di ciò spiega: «Si è cercato di sostenere che il nuovo collettore rientra nella fattispecie degli interventi su strutture esistenti. Ma il collettore in corso di realizzazione che attraversa il fronte di frana, è un'opera completamente ex novo». Dagli atti, proprio per abbassare i rischi, risulta che il collettore sarebbe dovuto essere realizzato mediante la tecnica del no-dig (senza scavo) per non compromettere l'assetto e la stabilità dell'area ma anche su ciò Gioacchini argomenta: «Il collettore fognario che si sta costruendo a Sezze viene realizzato con scavi a cielo aperto nella zona di frana. E le prescrizioni dell'Autorità dei Bacini Regionali del Lazio? A mio giudizio sono state artatamente confuse le carte, oppure la Regione ha scientemente ignorato la legge. Se esiste un'altra spiegazione, non si capisce come mai Zingaretti non abbia ancora ritenuto di rispondere all'interrogazione a risposta scritta, presentata dal consigliere Fabrizio Santori lo scorso 13 giugno 2015». Lo stesso Santori, ha poi presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma in data 25 ottobre 2016. L'iter burocratico dell'opera è iniziato nel 2008 e il finanziamento ammonta a 5 milioni e 400mila euro.