Due comunità, borgo Piave e borgo Santa Maria, che hanno atteso e sperato, il sogno di un centro sociale che ha preso forma tra molti stop e ritardi, la beffa di un edificio completo vuoto e già in via di ammaloramento senza che si sia mai riempito delle voci di famiglie e di scout. E' la storia incredibile del centro sociale da ricavare nell'ex scuola elementare di Borgo Piave per affidarlo alla fruizione della comunità e delle associazioni. Una struttura che richiamò l'entusiasmo del borgo con un sostegno di più di 1500 firme al progetto ideato dalla parrocchia, rimessa a nuova e quasi ultimata (mancano all'appello impianti elettrici, cortile esterno e recinzione), ma definitivamente arenata tre anni fa a un passo dalla fine a causa di un contenzioso sorto tra il Comune e la ditta appaltatrice dei lavori. E' uno dei capitoli, fin troppo frequenti, nel libro nero di questa città simbolo della burocrazia stagnante ed emblema dello spreco di denaro pubblico con l'aggravante di aver penalizzato una delle più vivaci comunità parrocchiali del capoluogo. Le responsabilità partono dalla Regione perché è dal mancato pagamento nei termini di quei fondi girati al Comune per l'opera, che nasce il problema. La ristrutturazione dell'ex scuola era stata prevista con un finanziamento della Regione Lazio di 370mila euro stanziato dalla Giunta Marrazzo il 7 agosto 2009. Un progetto nato grazie all'intuizione e al lavoro dal parroco di allora Don Livio Di Lorenzo e sorretto dalla comunità. La ristrutturazione viene votata in consiglio comunale nel 2008 e subito dopo arriva lo sblocco dei finanziamenti grazie all'impegno di Domenico Di Resta e Omar Sarubbo che sollecitarono ad accelerare i tempi per non perdere i fondi. I lavori iniziano nel 2012 ma subiscono intoppi e ritardi per mancanza di trasferimento dei fondi da parte della Regione. Nel Febbraio 2014 giungono i primi 176 mila euro da parte della Regione Lazio, infine la ditta appaltatrice finisce per ricevere 133 mila euro come primo SAL e 91 mila euro come secondo SAL. I lavori vengono completati solo al 90, ma la ditta lascia il sito nel 2015 aprendo il contenzioso con l'ente. Tutto a lavori praticamente finiti con 400 mq di opera pubblica inutilizzati e in attesa di completamento. Chi ci rimette alla fine sembra essere solo quella comunità che sul progetto aveva messo l'entusiasmo e le firme raccogliendo il sogno di uno spazio vitale condiviso da tante famiglie di borgo Piave e borgo Santa Maria.
Grandi sprechi
Centro sociale mai aperto, lo scandalo durato dieci anni
Latina - Compleanno amaro per la struttura di Borgo Piave, ultimata al 90% e già ammalorata