Vigilanza periodica dei mari di Terracina, soprattutto nei siti di importanza comunitaria, oltre che pulizia dalla plastica, con tanto di analisi dei rifiuti. È questo il nuovo progetto del Circolo Legambiente di Terracina "Pisco Montano", che venerdì scorso ha inaugurato l'attività di monitoraggio e bonifica della zona, concretizzando i protocolli di rete "Plastic Free Beaches" e "Fishing for Litter".
Le operazioni in questione arrivano dopo le lunghe battaglie in contrasto all'impianto di miticoltura e alla costruzione del campo di ormeggio per navi, a pochi metri dai Siti di Importanza Comunitaria (i cosiddetti Sic) e che avrebbero messo in pericolo una specie di pianta marina che Legambiente vuole difendere a tutti i costi: la Poseidona Oceanica. A tagliare il nastro di questa nuova serie di attività è stato il gruppo subacqueo del Circolo Legambiente, coordinato dai consiglieri Marco Finucci e Piergiorgio Trillò, con il supporto dell'esperto sub terracinese Stefano De Prosperis e sotto l'attenta vigilanza della Capitaneria di Porto di Terracina. L'attività di monitoraggio e raccolta dei rifiuti plastici - spiega il gruppo in una nota - riguarda il "Fondali tra Terracina e Lago Lungo", are che occupa una superficie totale di 2182 tra i territori comunali di Terracina, Fondi e Sperlonga. Nei fondali del Sic sono presenti 1459 ettari di pianta acquatica della specie Posidonia Oceanica, oltre che sette ettari di habitat per Cymodocea Nodosa. Inoltre è stata rilevata la presenza della Pinna Nobilis, specie protetta dalla direttiva Habitat. «La presenza di Posidonia Oceanica in salute è un indice accurato della qualità ambientale marina - si legge nella nota del Circolo Legambiente - e la Posidonia Oceanica di Terracina sembra godere di buona salute, almeno ad una prima analisi». Naturalmente, ora dovranno seguire ulteriori accertamenti, grazie alla collaborazione con il Laboratorio "Goletta Verde a Terracina" dell'Istituto Bianchini. Ma perché la presenza di questa pianta marina è così importante? A spiegarlo sono i consiglieri Trillò e Finucci, che raccontano di come la Posidonia Oceanica sia la specie vegetale più diffusa nel Mediterraneo, dove svolge funzioni vitali per il funzionamento degli ecosistemi. Ma la specie vegetale sta lentamente scomparendo: negli ultimi 50 anni è stato cancellato il 34% delle praterie marine della pianta. Questo significa anche che la qualità delle acque sta peggiorando. L'Ispra, intanto, sta introducendo il trapianto della Posidonia «per compensare i danni causati dalla costruzione di opere o infrastrutture costiere - proseguono i due consiglieri - e anche a Terracina ci occuperemo non solo di analizzare lo stato di salute della Posidonia, anche di ripulire dai rifiuti plastici le nostre praterie e a contribuire alla diffusione della conoscenza di quest'importantissimo e raro tesoro sommerso, di cui è ricca la nostra città».