Negli asili nido della provincia di Latina c'è posto per meno di un bambino ogni dieci. A dirlo è l'Istat in merito ai dati raccolti nell'anno scolastico 2016/2017 e poi elaborati da Il Sole 24 Ore.
Secondo il rapporto, le strutture italiane - sia pubbliche che private - riescono ad accogliere mediamente il 24% dei bambini sotto i tre anni. Insomma, uno su quattro. Già la media nazionale non è incoraggiante, soprattutto perché lontano dall'obiettivo europeo, il quale prevede che i Paesi membri offrano il servizio ad almeno un terzo della popolazione di riferimento. A Latina va ancora peggio, perché la provincia non raggiunge neanche il rapporto di uno su dieci.
Entrando nel dettaglio, nel territorio pontino, a fronte di una popolazione di 15.204 bambini tra 0 e 2 anni, c'è un'offerta di soli 939 posti negli asili nido. Insomma, le strutture pubbliche e private, messe insieme, possono accogliere il 6,18% della popolazione di riferimento totale.
Ma non finisce qui, perché Latina non è soltanto uno dei territori con meno posti negli asili nido, ma è anche una delle province in cui alle famiglie viene richiesto uno dei contributi più alti. Infatti, alle famiglie di Latina viene mediamente chiesto di coprire il 22,70% dei costi degli asili nido del territorio. Per dare una migliora lettura del dato, basti pensare che in zone virtuose come Messina, Foggia, Trieste e Roma viene chiesto un contributo che va dal 6% al 13,4%, mentre in province più "costose" come Livorno si paga anche il 35,3% (ma in questo caso i posti disponibili possono soddisfare il 22,37% della popolazione totale).
Proprio su questo tema si è recentemente confrontata la Giunta del capoluogo pontino, che a breve darà il via alle cosiddette "sezioni di primavera", ossia delle sezioni dedicate ai bambini tra 0 e 2 anni che saranno ospitate all'interno delle scuole paritarie locali. Si partirà con solo due sezioni, per iniziare in via sperimentale. Un'operazione importante, che cerca di colmare un vuoto troppo grande per il territorio, ma che sicuramente non sarà sufficiente vista la grande richiesta. Il problema diventa ancora più grande se si estende lo sguardo all'intera provincia, dove i territori più preparati non sono comunque in grado di soddisfare l'offerta minima richiesta (quella di un terzo della popolazione di riferimento). Altri territori sono invece totalmente scoperti, facendo aumentare le richieste delle famiglie negli asili nido dei Comuni limitrofi, già in sofferenza.