Cessate le proroghe, chiusi gli appalti, restano gli strascichi. E sono strascichi di lacrime e sangue. Lacrime di rabbia per Atral, allontanata da Latina dopo quasi quindici anni di servizio con i trasporti e con la sosta a pagamento; sangue per le casse comunali, che soffrono di un credito di circa 5 milioni vantato da Atral.
Quando hanno cominciato a ricevere le ingiunzioni di pagamento, in Piazza del Popolo hanno cercato di correre ai ripari, e nel novembre scorso il Consiglio comunale ha pensato bene di affidare ad un gruppo di lavoro interno il compito di ricostruire nei dettagli lo stato dell'arte dei rapporti economici ancora pendenti tra Comune e Atral. Ne è venuta fuori una relazione dalle conclusioni per metà sentimentali e per metà ottimistiche.
«E' ovvio che un rapporto concessorio, seppure di lunga durata, non possa concludersi con una richiesta economica di tali proporzioni», osservano senza spiegarne il perché i tecnici che hanno messo a punto la relazione. E concludono: «C'è materiale sufficiente per contrastare ogni pretesa creditoria di Atral».
E oltre ad aver messo tutto nero su bianco, gli stessi estensori della relazione l'hanno illustrata nel corso di una Commissione pubblica convocata ad hoc e ripresa dalle cronache locali.
«Abbiamo letto sui giornali di somme in più e di somme aggiuntive - dicono adesso i vertici di Atral - con modi gravemente allusivi che inducono a ritenere che tali somme siano una specie di regalo fatto ad Atral. Il contratto di servizio del Tpl sottoscritto con il Comune di Latina prevedeva che il corrispettivo per il trasporto pubblico locale fosse pagato per il 95% nel corso dell'anno di riferimento, e per la restante parte entro il 28 febbraio dell'anno successivo, previa rendicontazione. Quindi non c'è stato alcun doppione».
Atral si duole anche delle inesattezze relative alla decisione del Tribunale, laddove si vorrebbe come accolta l'opposizione del Comune, mentre è stata invece sospesa l'efficacia esecutiva del decreto ingiuntivo riconosciuto.
Il credito in questione, di 1 milione e quattrocentomila euro per interessi moratori, è stato riconosciuto alla società da parte del Tribunale.
«Vorremmo sottolineare che abbiamo il dovere di tutelare i diritti dell'azienda, e che le nostre pretese si fondano su crediti maturati in virtù di validi contratti di servizio, su prestazioni regolarmente effettuate ed accettate dal committente e su provvedimenti comunali di riconoscimento dei debiti - aggiungono da Atral - Ci siamo visti costretti a rivolgerci al Tribunale dopo l'ingiustificato rifiuto di pagamento che si protrae da anni».
Quanto alla riconsegna di quattro bus inutilizzabili avvenuta «soltanto dopo una diffida del Comune», le cose sarebbero andate diversamente, e cioè era stata Atral a far presente all'amministrazione che c'erano quattro mezzi da riconsegnare perché inadatti alla circolazione, e soltanto dopo diversi mesi l'azienda è stata messa nelle condizioni di procedere alla riconsegna.
«Leggiamo che il Comune sarebbe sotto assedio - insiste Atral - ma in realtà lo siamo noi, costretti ad agire in giudizio a fronte di ingiustificati rifiuti a corrispondere ciò che ci spetta».
Ma la perla vera è quella della richiesta fatta dal Comune ad Atral per il versamento a posteriori di una ingente somma per la Tosap sulle strisce blu della sosta a pagamento; un contributo mai chiesto ai precedenti gestori e che non verrà chiesta nemmeno all'attuale nuovo gestore, e che invece si vorrebbe imporre, dopo anni, ad Atral. «E' un modo per farci desistere dalle nostre pretese» mandano a dire da Roma.
Ecco come stanno le cose tra Atral e Comune di Latina, dopo una «collaborazione» protrattasi dal 2005 al 2018. E meno male che Atral è una società a prevalente partecipazione pubblica, soggetta a direzione e controllo da parte di Cotral spa (100% della Regione Lazio), dotata di un Cda, di un Collegio sindacale e di un organo di revisione nominati a maggioranza dal socio pubblico. Se si fosse trattato di un «privato doc», altro che carte bollate. Altro che lacrime e sangue.
Il fatto
Atral e Comune, guerra continua: l'azienda contesta la relazione dei tecnici
Latina - La ditta che gestiva il trasporto risponde per le rime alle considerazioni dell’amministrazione rese ai media