Attese interminabili e assenza di comunicazione alle fermate, pensiline fatiscenti e con orari non aggiornati. Biglietti maggiorati che non si trovano, corse eliminate all'ultimo momento o con fermate che spariscono magicamente.
Quando ai disservizi si finisce per abituarsi, si passa quella soglia che distingue una città vigile e civile da una che si è assuefatta a un livellamento verso il basso. Ed evidentemente sul tema dei trasporti pubblici Latina sconta un passato ancora troppo vicino: dopo anni di gestione in proroga con il vecchio affidatario, di scarsi controlli, e di un sistema che per mezzi, linee e stato del servizio era fermo agli anni Settanta, la città si era svegliata dal torpore sperando in un servizio nuovo di zecca con un nuovo motivato e quei 39 mezzi di ultima generazione. Ma basta un nuovo vestito per definire il servizio su cui Coletta ha messo il suo tributo di immagine, tanto da citarlo spesso come obiettivo raggiunto dalla sua amministrazione? Evidentemente no, a giudicare dalle lamentele che pervengono dagli utenti. Oggi il trasporto pubblico locale viaggia ancora sui binari del passato, rischiando di incorrere in quegli errori che hanno reso Latina una città indietro anni luce rispetto ad altre città. Le corse saltano, i percorsi cambiano, e nessuno informa i passeggeri. Questa è la lamentela più frequente giunta alla redazione di Latina Oggi. 

«Criticare un servizio che tanta innovazione ha portato in città mi sembra esagerato. Lavoreremo meglio per informare meglio e migliorare il servizio». Così il capogruppo di Lbc si è espresso giorni fa nel raccogliere e dirimere alcune lamentele espresse da cittadini di Latina che frequentano abitualmente i mezzi pubblici. Il servizio di trasporto pubblico locale fra poco taglierà il traguardo del primo anno di esercizio con il gestore Csc (un raggruppamento di imprese) con un parco automezzi nuovo. Eppure non mancano le prime difficoltà. Il problema non è però solo informare meglio, come dice Bellini, è conoscere.