Un pasto completo offerto e servito a 3,72 euro può coprire l'acquisto di materie prima di qualità, con le percentuali di prodotto Bio, il costo del personale, la produzione e veicolazione dei pasti, gli investimenti per attrezzature e manutenzione e il controllo qualità oltre agli utili per la ditta? E' quello che ci si chiede a fronte dell'aggiudicazione in corso per la gara della ristorazione da 12 milioni di euro nelle scuole materne, negli asilo nido comunali, nelle scuole elementari e medie e nei centri anziani e per disabili del Comune di Latina. Il ribasso offerto dalla ditta che è a un passo dall'aggiudicazione definitiva, la società tedesca Dussman Service srl, ha messo in allerta sindacati, famiglie e ora anche la politica, sotto il comune timore che un servizio al risparmio possa intaccare i requisiti di qualità e controllo su tutta la filiera che in questi anni hanno contraddistinto la gestione delle mense nel Comune di Latina. A seguito di regolare procedura pubblica la Dussmann si è classificata prima ed era stata presentata una richiesta di congruità proprio in merito al capitolo del ribasso, ma le controdeduzioni dell'azienda «hanno dimostrato che l'offerta nel suo complesso è congrua e remunerativa» come risulta dal verbale di gara numero 16, a seguito del quale il rup della procedura ha proposto l'aggiudicazione alla ditta tedesca. Ma il fronte relativo ai lavoratori e alle famiglie sarà un osso duro da gestire considerando anche le polemiche che l'azienda tedesca ha destato in altre città dove opera per il medesimo servizio di refezione scolastica. A Novara e Vercelli ci sono state lunghe vertenze per dirimere il capitolo occupazionale mentre a Firenze la ditta è incappata in proteste delle famiglie (arrivate in alcune scuole allo sciopero del panino») per la grammatura delle porzioni e la qualità dei menù. «Siamo turbati dal fatto che un'amministrazione invece che dare spazio alla qualità su un servizio nevralgico come quello delle mense per le fasce deboli – spiega la consigliera di Forza Italia Giovanna Miele - si preoccupi di andare al massimo ribasso. 3,72 euro è esattamente l'importo che il Comune di Roma ha stabilito per il pasto dei cani in un'altra gara. Allo stesso tempo sussiste il rischio concreto che con questo appalto e con le condizioni offerte non si vada a garantire e tutelare il personale, così come è avvenuto in altre gare di questo Comune. E' uno scenario che abbiamo visto con l'azienda speciale Abc, con gli interinali rimasti a casa, ma anche con il servizio della sosta e del trasporto pubblico locale». Per Giovanna Miele l'amministrazione resta insensibile alle esigenze del personale e allo stesso tempo accoglie un massimo ribasso che può incidere sulla qualità del servizio». Forza Italia approfondirà la questione valutando se presentare un'interrgazione in consiglio comunale e se sollevare il punto prima in una commissione consiliare.