Era una di quelle gare d'appalto partite in un clima da lunghi coltelli tra i denti. Comprensibile: si sta parlando del servizio di gestione del canile comunale che ha un valore che supera (di poco) il mezzo milione di euro per il triennio 2019-2021. Il 30 settembre 2019 il contratto è stato aggiudicato all'associazione «Amici del cane» che lo gestisce dal 1993 e che lo scorso anno ha raggiunto oltre 400 adozioni controllate.
Ma, in realtà, la battaglia sull'affidamento è finita soltanto due giorni fa con il pronunciamento del Tar che ha, infatti, rigettato i due ricorsi proposti dalla «Galileo Galilei srl», rappresentata dagli avvocati Massimiliano Fornari e Manuela Antonioni contro, appunto, l'aggiudicataria «Amici del cane» e il Comune di Latina, rappresentato dall'avvocato Francesco Cavalcanti, nonché, in un secondo procedimento, contro la società Veterinaria Pacifico srl. Entrambe le domande sono state rigettate poiché i ricorsi da un esame sommario non apparivano assistite da «fumus boni iuris», insomma sembravano mancare del fondamento necessario a sospendere l'esecutività dei provvedimenti di assegnazione e in specie la delibera dirigenziale del 25 ottobre oltre all'esito dell'analisi delle domande del 30 settembre.
Per il servizio relativo in generale ai cani e ai gatti randagi è stato un anno complicato poiché anche l'appalto della Asl era finito sotto la lente dei giudici amministrativi per un ricorso inerente la base d'asta e presentato dal precedente gestore. Poche settimane fa il Consiglio di Stato ha ritenuto che effettivamente l'importo base del servizio che deve essere assicurato dalla Asl, passato da 700mila euro annui a 240 mila annui, fosse basso e per questo il bando è stato annullato e ora andrà rifatto con cifre di base congrue rispetto al numero di animali assistiti.
Il fatto
Canile comunale, il Tar mette la parola fine sulla battaglia per la gestione
Latina - Rigettati i ricorsi sull’affidamento deciso dal Comune: il contratto conteso vale poco più di mezzo milione di euro