Quindici corse saltate in un giorno (l'11 febbraio) per il trasporto urbano non è certo la normalità in un capoluogo di provincia. E la situazione ieri non è stata migliore con proteste degli utenti sia sulla linea Volsini che sulla A/. E sicuramente, a dispetto delle note stampa di Csc che vuole difendersi dalla lettura che i sindacati danno della difficile vertenza sul tpl, il servizio sta vivendo una fase decisamente critica. Perché nessuno ha negato che il rinnovo del parco autobus fosse un indubbio vantaggio e una boccata d'ossigeno per il servizio dopo anni di proroghe e "un parco bus che a mala pena riusciva ad uscire dal deposito" come dice la ditta che gestisce il trasporto pubblico locale, ma è altrettanto vero che a poco servono i bus nuovi di zecca e pieni di comfort se poi non passano, e se pendolari, studenti e famiglie restano a piedi.
Nella giornata dell'11 febbraio nella fascia oraria dalle 7 alle 7 e 30 sono saltate quattro corse Fsa dalla stazione ferroviaria, un buco di mezz'ora che ha causato disagi a molti studenti e pendolari della città. Stesso problema all'ora di pranzo, alle 18 e 40 e nelle due corse serali delle 20.55 e delle 22 e 55 con molti utenti che hanno contattato la redazione per segnalare i disservizi. Sono orari caldi in cui il servizio diventa essenziale nel collegare la decentrata stazione con la città: come mai la ditta non ha sopperito e organizzato sostituzioni e turni adeguati? Difficile pensare che si sia trattato, come accadeva sovente in passato con Atral, di problemi di malfunzionamento dei mezzi che hanno impedito l'uscita appunto perché parliamo, con Csc, di vetture nuovissime. Il problema potrebbero essere i giorni di malattia che molti autisti prendono in questo periodo, un trend fisiologico, ma che dovrebbe essere adeguatamente supportato da una organizzazione del lavoro ormai collaudata. Sempre martedì sono saltate corse sulla A/, sulla E e sulla linea 305: tutto normale per Csc, benché nella sua nota abbia ribadito che in passato «gli autobus si muovevano con dubbie condizioni di sicurezza, privi di ogni comfort e sicuramente non facevano tutte le corse previste».
E oggi, se la sicurezza c'è, continuano ad esserci problemi proprio sulle corse previste. Perché il problema è che il gestore del tpl di questi disservizi non parla mai, ma elenca «paline intelligenti, sito internet con pianificazione dei percorsi e individuazione delle rivendite più vicine, certificazione dei chilometri percorsi in maniera automatica, verifica della posizione in tempo reale del bus, telecamere di sicurezza a bordo, controlli di sicurezza a bordo, rete di vendita effettiva e su tutto il territorio e un aumento del 300% dei trasportati». In particolare le paline intelligenti (sei per una città di 120mila abitanti tra autolinee, piazza, stadio, palazzo M e stazione Fs, dove sono le altre?) impallidiscono, c'è da dire, quando nella maggior parte delle altre fermate, ci sono paline catapultate dagli anni Settanta e ancora targate Atral e senza contare, come segnalano i sindacati Fast Confsal e Ugl «percorrenze inadeguate, durata dei turni, mancanza buoni pasto, problemi sulla viabilità, fatiscenza del deposito, servizi igienici inadeguati». E ancora, senza considerare il fatto che dopo 18 mesi il numero verde di Csc è ancora in fase di attivazione (come si legge dal sito) e gli utenti che si rivolgono alla mail non ricevono risposta. Dopo 18 mesi più di qualcosa da migliorare c'è, ed il Comune questo aspetto dovrebbe monitorarlo a vista, proprio per dimostrare che le vicissitudini del passato hanno insegnato qualcosa.