“E' un momento storico per Ardea. Mai, dalla nascita come Comune, si era stipulato un atto con la Soprintendenza per l'apertura definitiva delle aree archeologiche. Mi ritengo particolarmente orgoglioso che la mia amministrazione sia riuscita, dopo un lavoro durato anni, a raggiungere questo obiettivo”. Lo ha detto in una nota il sindaco di Ardea Luca Di Fiori commentando l'approvazione, da parte del Consiglio comunale, della bozza del protocollo d'intesa tra il Comune e la Soprintendenza dell'archeologia, delle belle arti e del paesaggio per l'area metropolitana di Roma. Il documento di fatto apre alla gestione delle aree archeologiche di Casalinaccio, Colle della Noce, dell'Oratorio cristiano ipogeo e di Castrum Inui per permettere la realizzazione di visite guidate e di un piano per la fruibilità. La soprintendenza affida al Comune la responsabilità della custodia delle aree per la loro apertura al pubblico e il Comune avrà l'onere della loro pulizia e manutenzione ordinaria, soprattutto per le attività di diserbo e pulizia, per la manutenzione dei percorsi di visita, delle tettoie, degli impianti elettrici e idrici e delle recinzioni. Il Comune, direttamente o attraverso cooperative, società o associazioni culturali, che abbiano per statuto finalità di promozione e diffusione di conoscenza dei beni culturali, provvederà alla loro promozione e valorizzazione. In questo modo potrà effettuare visite accompagnate o guidate con l'impiego esclusivamente di personale abilitato a farle nelle aree archeologiche con l'istituzione di un centro organizzativo al cui referente dovrà essere preferibilmente affidata la custodia delle chiavi di accesso delle aree. Il protocollo d'intesa apre alla possibilità di svolgere anche attività didattiche e culturali. Con la delibera del Consiglio il sindaco Luca Di Fiori potrà firmare il protocollo già siglato dal soprintendente Alfonsina Russo. “Le aree archeologiche ora potranno diventare fruibili da tutti – ha detto il primo cittadino – In questi mesi abbiamo fatto alcune aperture sperimentali che hanno avuto un grandissimo successo di pubblico. Vogliamo dimostrare ancora una volta che è possibile, con la cultura e il turismo, far crescere il territorio. Sono convinto che l'apertura delle aree archeologiche di una delle civiltà fondanti della cultura classica sarà di notevole interesse non solo per turisti dall'Italia ma anche dall'estero. E sarà, sicuramente, un'opportunità per tanti giovani del territorio che potranno esercitare le loro attività creative non solo come guide ma anche nella ricettività e nel marketing. Ringrazio Francesco Di Mario, delegato della soprintendenza, e la soprintendente Alfonsina Russo per essere stati grandi sostenitori di questa volontà comune di rendere fruibili le aree. La città ha nella soprintendenza un valido partner che saprà far mantenere elevato il livello di qualità che verrà offerto nella gestione. Ora la prossima tappa sarà l'apertura del museo comunale”. “Questo protocollo è il frutto di un lavoro di anni. In soprintendenza, al ministero dei Beni culturali, poi di nuovo qui sul territorio – ha concluso il sindaco – Si sono volute interpretare le esigenze della città ma anche, allo stesso modo, si vuol dar lustro alle straordinarie campagne di scavo condotte per decenni dalla stessa soprintendenza e dallo stesso Di Mario. Una volta che saremo passati nella fase operativa tutti si renderanno conto delle meraviglie scoperte a Castrum Inui e dell'antica città dei Rutuli. Da cittadino di Ardea mi sento particolarmente orgoglioso di dire che grazie a questo documento votato dal Consiglio comunale finalmente valorizzeremo ciò di cui tutti, nel mondo, parlano”.