Falia, carne di bufala, olio, chiacchetegli, broccoletti e ciambella cresciuta. Saranno questi tipici prodotti i protagonisti della manifestazione «Assaggiamo il futuro» organizzata dalla condotta Slow Food. La serata, in programma lunedì sera a Priverno, si svolgerà presso la Società operaia artigiana di mutuo soccorso. I prodotti, in pratica, verranno utilizzati da Sante Paolo Fiore, Mauro Tombolillo e Matteo Savo, studenti dell’ultimo anno dell’Istituto alberghiero di Ceccano, nella preparazione dei piatti che verranno serviti durante la cena. Ricette tradizionali che i tre ragazzi rivisiteranno per l’occasione. Ad «aprire le danze» sarà il carpaccio di bufala della storica macelleria Gaetano Mastrantoni e la zuppa di chiacchetegli. Piatto povero della tradizione contadina, in passato la zuppa di chiacchetegli ha sfamato intere generazioni di privernati. Semplice la sua preparazione: dopo aver fatto soffriggere l’aglio in abbondante olio extravergine d’oliva, calare in padella i chiacchetegli senza l’aggiunta d’acqua. Salarli e lasciarli poi cuocere, a fuoco lento, nel loro stesso liquido. Infine versarli, con tutto il loro stesso liquido, sul pane raffermo tagliato sottilmente e messo dentro un’insalatiera. Prima di servirla, coperchiarla, avvolgerla con un panno e lasciarla riposare per un’ora. Va consumata con un filo di olio a crudo. Circa quest’ultimo, Priverno è uno dei maggiori produttori provinciali di extravergine ricavato dalla molitura di olive della cultivar itrana, tipica dell’Agro Pontino. Il primo piatto sarà uno spaghetto aglio, olio e peperoncino. Piatto della tradizione romana, che da sempre comunque sia a Priverno sia negli altri paesi lepini fa parte della gastronomia locale, molto semplice da cucinare, ma per come verrà proposto lunedì sera sarà più complicato prepararlo. Per esempio, l’aglio verrà prima sbollentato e verranno utilizzati altri ingredienti. Ad accompagnare il filetto di bufala, prodotto sempre della macelleria Mastrantoni, saranno i broccoletti privernati, un ecotipo di rapa locale. Li chiamano «spadoni» perché le loro foglie sono lunghe e hanno una forma come la lama di una spada. Un aspetto che li differenzia, per esempio, dai broccoletti di Sezze, un altro ecotipo di rapa locale. Le foglie di quelli setini infatti sono molto più piccole e hanno una forma diversa. Non solo, ma i due ortaggi hanno anche i gambi differenti: quelli dei broccoletti di Sezze sono sottili e duri, quelli dei broccoletti privernati sono grossi e teneri. Ma hanno lo stesso sapore, con la sola differenza che quello dei broccoletti privernati è più deciso, più amarognolo. Infine, la cena si chiuderà con un assaggio di «ciambella cresciuta», la regina dei dolci privernati, che i tre studenti dell’Alberghiero di Ceccano farciranno con un gelato di latte di bufala. La ciambella e il gelato saranno preparati dalla Pasticceria Pongelli. Il tutto accompagnato dai vini dell’Azienda agricola biologica Marco Carpineti di Cori.