Con 12 mila fette di torta, il Guinness dei primati è servito... nel piatto. I numeri del record sfornato - è proprio il caso di dirlo - dai pasticceri dellâassociazione italiana cake designer sono impressionanti. Ci sono voluti quattro giorni, sono stati impiegati 300 decoratori di torte professionisti che si sono alternati in turni di lavoro continui.
Una catena di montaggio allâinsegna del gusto per battere il più dolce dei primati. Il grande popolo dellâExpo di Milano ha potuto seguire da vicino le fasi della realizzazione della più grande torta scolpita mai realizzata. E a suggellare il primato mondiale, tanto da meritarsi il Guinness della torta scolpita più grande del mondo, câè anche una firma terracinese. Il maxi-dessert è stato infatti realizzato dallâAssociazione nazionale cake designers Italia, con sede a Terracina, sotto la guida della presidente Surelis Vazquez.
Orgogliosa del risultato ottenuto, e ora anche festeggiato, la presidente dellâassociazione ci racconta comâè nata lâidea. Allo spunto di battere il record della torta più grande di sempre, lâassociazione pensava già da tempo. Ma il piano si è concretizzato soltanto negli ultimi mesi quando il progetto ha preso man mano forma, coinvolgendo professionisti provenienti da tutta Italia. Per il Lazio, oltre che dalla presidente terracinese, la squadra era formata da un team in gran parte della provincia di Latina. «Il principale obiettivo che ci siamo posti con questa impresa è stato quello di contribuire a dare valore alla professione del decoratore di torte» ha affermato Vazquez. «Lâassociazione sta cercando di ottenere riconoscimenti».Â
Ma si fatica, nonostante il boom di richieste di torte e lâincremento del settore.
Il record da battere era di una torta di 120 metri quadrati, detenuti da pasticceri inglesi. La torta, così come concepita, doveva parlare italiano, vista anche la location dellâExpo di Milano, diventato il centro del mondo per lâesposizione universale. Su circa 230 metri quadri di pan di spagna, sono stati decorati i più importanti monumenti italiani sotto un mare di glassa e fondente di zucchero.