Tutto programmato, il primo intervento nell'ottobre del 2013 e il secondo un anno e mezzo dopo, nell'aprile del 2015. Ma tra la prima operazione e la seconda succede che i fondi non ci sono, non arrivano le coperture finanziarie e per un paziente di Terracina in "trasferta" a Bologna l'iter si blocca. E così resta nel limbo, con un primo intervento chirurgico perfettamente riuscito e un secondo intervento che viene rimandato di continuo. La denuncia arriva dal tribunale dei diritti del malato guidato dal responsabile cittadino Vincenzo Avena.

"La storia del paziente, un 50enne di Terracina - spiega il referente del tribunale del malato - inizia nell'ottobre del 2013 quando, per problemi all'anca, viene operato a una gamba. L'intervento avviene a Bologna perché lì opera un professore che lo ha in cura. Riesce tutto alla perfezione e al paziente viene programmato il secondo intervento, all'altra gamba, a un anno e mezzo di distanza". Passano i mesi, il paziente si prepara ma nulla. Prima un rinvio, poi un altro. "Ci si sente dire che le liste d'attesa sono bloccate. Tutto deriverebbe dal fatto che la Regione e Asl del Lazio non versano gli importi alla Regione che ospita i degenti in trasferta". Insomma il paziente resta nel limbo della sanità. "Non è giusto" afferma il tribunale dei diritti del malato. "La salute delle persone è un diritto e non può essere bloccato da dissesti finanziari, burocrazia e mancanza di soldi. Operarsi in un'altra Regione è un diritto di cui chiunque può beneficiare". Â