Fare del porto di Terracina una “finestra” sull'Europa. Lo sostiene il candidato sindaco del Pd Alessandro Di Tommaso secondo cui il porto “potrà diventare il terminal naturale su cui potranno imbarcarsi tutte quelle comitive di studenti e turisti che vorranno recarsi sull’isola”. Certo, ammette Di Tommaso, le difficoltà sono molte. “Sono consapevole dei limiti oggettivi di movimentazione e sosta del porto "vecchio", oltre i punti di sbarco, in forte crisi sono anche le attività di pesca, che soffrono da anni la mancanza di adeguati spazi funzionali allo svolgimento delle attività connesse. Pensare ad un nuovo progetto di portualità, commercializzazione e valorizzazione, significa investire sulle infrastrutture, parcheggi e aree accoglienza. Servizi alle persone e alla attività di pesca. Negli ultimi anni il settore della pesca nella nostra città registra un decremento nel volume del pescato ed una significativa riduzione del reddito degli addetti. Tali fenomeni ci impongono un ripensamento in termini di programmazione e coordinamento nella gestione della risorsa pesca e delle attività connesse, oggi, non sfruttate che possono determinare prima di tutto un abbattimento dei costi e aumentare l' offerta. Intendo la diffusione di servizi sportivi e per il tempo libero direttamente collegati all’area costiera ed alle isole pontine, un nuovo tipo di sviluppo economico sostenibile, incentivando anche lo sviluppo di attività complementari ed integrative alla pesca. Una nuova forma di diversificazione dell’attività di pesca è senza dubbio rappresentata dal pescaturismo, attività che offre ai pescatori un ottimo aiuto per integrare il reddito ed allo stesso tempo diversificare l’attività riducendo lo sforzo di pesca”. Tra le priorità, la rimozione della barra sabbiosa che minaccia il transito ed il traffico dei natanti siano essi traghetti o pescherecci, non può più essere rimandata o essere effettuata una tantum.