“Da cittadina avrei seri dubbi, dopo aver letto la relazione del responsabile dell’Anticorruzione del Comune di Terracina, della bontà dei proclami di profonda capacità, efficienza miscelata all’etica politica e morale, che quotidianamente giungono dagli ex amministratori”. L’attacco arriva dal candidato sindaco della lista “Sì Cambia” Gina Cetrone.

“Nell'ultimo periodo dell'anno con il Commissariamento dell'Ente è aumentata la sensibilità alla prevenzione della corruzione sollecitando l'adozione continua dei controlli nei settori e nelle attività a più alto rischio, considerando il Settore che si occupa della Trasparenza e Prevenzione alla corruzione come settore strategico dell'Ente per il D.U.P. 2016/2018”.  

L’impossibilità, ab origine, di poter programmare controlli seri ed esaustivi sugli atti prodotti dall’amministrazione comunale negli ultimi anni, i più difficili considerato anche il default del bilancio comunale, avrebbe dovuto indurre gli amministratori a direttive e controlli più serrati.

Ma evidentemente così non è stato, e per il momento non ci interessa sapere le eventuali motivazioni, se mai ce ne fossero.

L’istituto dell’Anticorruzione poteva essere un’azione di trasparenza amministrativa che avrebbe ridato fiducia alla burocrazia comunale, all’intero movimento politico locale e ai cittadini terracinesi, che attendevano con speranza una “rivoluzione” vera rispetto ai comportamenti della classe dirigente.

Per questo ci chiediamo anche come sia stato possibile assegnare a questo strategico settore un solo dipendente comunale, che avrebbe dovuto passare ai raggi x centinaia di provvedimenti, atti, delibere, determine”. Insomma, secondo Cetrone si poteva e si doveva fare di più. Molto di più.