Con i due candidati di centrodestra oggi tra loro rivali -Procaccini e Corradini - ha il dente avvelenato. Perché da loro, quando nel 2011 si trattò di vincere le elezioni, ha ricevuto solo bordate, e il marchio a fuoco di âmale assolutoâ. Lui che è l'unico ad oggi a poter vantare di aver conservato la poltrona di sindaco per 10 anni di fila, tenendo botta a unâopposizione ben più nutrita e agguerrita di quella appena passata, oltre che a una raffica di inchieste giudiziarie, scioperi dei dipendenti, decreti ingiuntivi fiume.
Oggi è una nuova stagione e per Stefano Nardi di fare ammuina non se ne parla proprio. Lâex sindaco eletto con An, due mandati simili a un campo minato schivati nel segno del âdividi et imperaâ, ha deciso ancora una volta di giocare la sua partita a poker da solo, preferendo la freddezza del chirurgo qual è, alle classiche trattative politiche.
Appartentamenti? Per ora non se ne parla. Si dice abbia due liste pronte e qualcuno che prova a fermarlo, ma lui tira dritto e pare non stia parlando con nessuno. Non con Procaccini, visto come il fumo negli occhi. Non con Corradini, col quale i rapporti non sarebbero dei migliori.
Quello di Nardi potrebbe essere, però, il fattore X di questa campagna elettorale per un centrodestra costretto a raccogliere i cocci di una divisione senza fine. E molti di quei cocci, a ben vedere, sono gli uomini che Nardi ha tenuto insieme nella prima come nella seconda ora e che â vivaddio! - sono ancora tutti lì, come fossero appena nati. Sparsi tra procacciniani, corradiniani e liste cosiddette indipendenti. I tanto bistrattati ânardianiâ che nessuno, alla fine, ha mai disdegnato.
Perfino il folcloristico Salvatore Cerbo, che tanto sta entusiasmando la campagna elettorale, alla fine, è una creatura di Nardi. A tutti quelli che oggi urlano lo slogan «Terracina ai terracinesi», Nardi potrebbe sempre rinfacciare che in certe questioni legate alle ingerenze esterne, lui è stato il primo oppositore. Come quando, per una questione legata ad Acqualatina, si scagliò contro il âcolonizzatoreâ francese Veolia e minacciò l'uscita dalla società mista. Cose così.
Insomma l'ex sindaco è il vero X-Factor di questa campagna elettorale dentro il centrodestra. Per parafrasare una canzone di De Gregori, dal punto di vista politico si potrebbe dire: «Hanno ammazzato Nardi, Nardi è vivo».