"La nostra costa torna ad essere nuovamente minacciata, e dispiace dirlo, ma a minacciarla sono sempre gli stessi". Il candidato al Consiglio nella lista Terracina 2026 per Alessandro Di Tommaso sindaco, Marco Senesi, dice la sua su quello che ormai può essere ribattezzato il caso cozze. A finire al centro degli attacchi di Senesi sono gli uffici della Regione Lazio. "Tutti noi conosciamo molto bene le condizioni in cui riversa la nostra costa, tutti noi sappiamo quali sono i danni che il ripascimento ha prodotto, eppure non basta. La Regione ha rilasciato l’autorizzazione per l’occupazione di un tratto di Mare tra badino e Sisto alla Cooperativa Mitilfregrea per l’istallazione di un impianto di mitilicoltura. Generando un danno non solo per la nostra economia prettamente a vocazione turistica ma anche e soprattutto, come sottolineato dal Wwf e da Agenda 21, un danno ambientale, dato che l’area in questione andrebbe a ricadere sul Sic, ovvero la fascia che comprende le praterie di posidonia fondamentali per la vita del nostro mare e non solo. Le praterie di Posidonia rappresentano anche un deterrente naturale contro l’effetto erosivo sulla costa. E’ giunto il momento di alzare la voce, chiedendo alla Regione un piano reale per la salvaguardia della nostra costa, un piano  che la metta finalmente al sicuro la vita del nostro Mare e l’economia che rappresenta, un indotto importantissimo per Terracina e per i Terracinesi. Basta quindi alle operazioni tampone, dell’ultim’ora. Ma iniziare a lavorare su un progetto che abbracci la questione Mare nella sua complessità".

Secondo Senesi bisogna:

1. Diminuire il volume della ghiaia presente sulla spiaggia, dato che quel volume se lo buttiamo in acqua affonda mentre  sulla sabbia galleggia, quindi se lo copriamo di sedimento non farà altro che riemergere. Qualche primo intervento è stato fatto ma va sicuramente ripetuto in un tempo più lungo r maggiormente supportato

2. Il posizionamento delle piramidi in Tecnoreff lungo la costa . Per chi non le conoscesse le piramidi in Tecnoreef hanno molteplici funzioni. Nascono per il ripopolamento della fauna marina con  la loro forma a piramide appunto offrono riparo per uova e molluschi evitando da una parte la pesca a strascico, rigenerando allo stesso tempo  le praterie di posidonia, elemento fondamentale per la vita del nostro mare ma anche deterrente naturale contro l’effetto erosivo.

3. Riposizionamento dei sacchi, che per anni hanno fatto un ottimo lavoro, come elemento di contenimento  della sabbia sulla costa

4. Riversare sula spiaggia il sedimento autoctono prelevandolo nei siti dove si è andato maggiormente a depositare.