Raggelante risposta della giunta regionale al question time sul mega allevamento di cozze a Terracina. 10mila firme in sette giorni per fermarlo. La rivolta contro l'impianto per l'allevamento di cozze trova ancora l'ex sindaco Procaccini promotore di una nuova battaglia. “Con un'interrogazione urgente a risposta immediata, questa mattina il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Giancarlo Righini ha costretto l’assessore regionale Buschini ad intervenire in Aula circa l’autorizzazione concessa dalla Regione Lazio ad una cooperativa napoletana per la realizzazione di un mega impianto di allevamento cozze proprio di fronte le spiagge terracinesi. La risposta dell’assessore competente è stata, purtroppo, raggelante. La richiesta di concessione dello specchio acqueo avanzata dalla Mitiflegrea è risultata corredata da tutta una serie di autorizzazioni ottenute “a fari spenti” nel corso degli ultimi mesi. Al punto che sarebbe imminente l’inizio dei lavori per la costruzione dello stabilimento di 500mila mq nel tratto di mare posto ad appena un miglio dalla costa di Terracina. L’unica speranza di arrestare l’iter realizzativo è ora appesa all’annuncio dell’assessore Buschini di voler convocare comunque nella prossima settimana un tavolo di concertazione con il Comune di Terracina per valutare attentamente i diversi aspetti turistici, economici e ambientali che potrebbero risultare gravemente danneggiati dal mega allevamento intensivo di mitili bivalvi".

Da qui, la necessità di fare subito qualcosa di concreto. "A tal fine - afferma Procaccini - chiedo a tutti i terracinesi di far piombare sul previsto tavolo di concertazione una massiccia raccolta firme contraria a questo scempio. L’obiettivo è di raccogliere 10mila firme in sette giorni. Mi appello a tutti i terracinesi affinché si impegnino coraggiosamente in questo tentativo. Mi appello anche alle altre forze politiche e a gli altri candidati a sindaco affinché si adoperino per raccogliere le firme sotto qualunque simbolo o insegna. Basta che ci si muova, subito, uniti come forse non lo siamo stati mai. Ricordo a tutti che un impianto di miticoltura intensiva di questa grandezza modificherebbe irreparabilmente l’ecosistema marino, pregiudicherebbe la navigazione da diporto e quella sportiva, danneggerebbe la pesca e particolarmente il turismo. Oltre alla perdita di trasparenza dell’acqua infatti verrebbe compromessa anche dal punto di vista visivo la bellezza del nostro mare. Tutto questo esclusivamente per il vantaggio commerciale di un operatore privato. Nei prossimi giorni renderemo noti i centri di raccolta firme che saranno collocati in ogni angolo della città ed organizzeremo una grande manifestazione cittadina per informare puntualmente chiunque volesse saperne di più. Battiamoci insieme, uniti, a prescindere da qualunque bandiera politica. Il nostro mare non si tocca”.