L'ultima in ordine di tempo è una protesta a piazza Santa Domitilla il 4 maggio, quando a Terracina arriverà Nicola Zingaretti per l'inaugurazione del Palazzo della Bonificazione pontina. Per dire no all'impianto di mitilicoltura, nei giorni scorsi finito in un vero e proprio giallo, con il Pd propenso con la sospensione dell'autorizzazione e la Regione che poi, il giorno dopo, è arrivata dicendo che no, gli uffici poco potevano fare nel breve termine.

La questione è ancora in discussione ma intanto, specialmente a Terracina dove è piena campagna elettorale, il tema è caldissimo. Dopo la nota della Regione, nei giorni scorsi, immediata è arrivcata la reazione del senatore di Forza Italia Claudio Fazzone: «L’impianto non può e non deve essere fatto, creerebbe un danno irreparabile sul piano ambientale, turistico e della qualità delle acque». La Regione, ha continuato, «non ha svolto le funzioni di legislazione, programmazione e pianificazione astenendosi dall’entrare nel merito». L'interrogazione chiede al ministro Galletti di istituire un tavolo interdisciplinare per verificare «se l’intero iter si sia svolto nel pieno rispetto della normativa vigente».

Sul caso è intervenuto anche il sindaco di San Felice Gianni Petrucci, che si è detto perplesso. «Chi ha firmato l’autorizzazione probabilmente non si è reso conto dell’impatto negativo che l’allevamento di cozze avrà sul litorale di Terracina e di San Felice Circeo, litorale che grazie al lavoro delle amministrazioni comunali, degli operatori del settore turistico e della popolazione ha avuto il prestigioso riconoscimento della Bandiera Blu. Non si è reso conto del danno all’ambiente, alla balneazione, al turismo, all’habitat marino, alla perdita del valore degli immobili, non ha ritenuto opportuno coinvolgere il Comune di San Felice Circeo ed il Parco Nazionale del Circeo adducendo la motivazione che l’intervento riguarda solo il territorio di Terracina, come se il mare avesse confini precisi».

Duro anche l’intervento dell’ex sindaco Nicola Procaccini, candidato nella prossima tornata, che ha definito la nota della Regione «piena di errori di ortografia, vile, senza un senso compiuto». Gli assessori, continua Procaccini, «fanno spallucce sia sulla carenza di documentazione prodotta dalla Mitilflegrea ia sulle ragioni di “urgenza” che hanno indotto i dirigenti regionali a concedere l’occupazione provvisoria. Era meglio il silenzio». Le città si preparano al ricorso al Tar.