"Ieri il sistema democratico ci ha visti relegati a essere spettatori di un dibattito tra i due candidati Procaccini e Corradini, che oggi in molti considerano come uno dei momenti più bassi raggiunti dal confronto politico in città e la grande partecipazione pubblica non fa che aumentare il dispiacere per un'occasione perduta. Due tifoserie, fischi, urla e pure qualche schiaffo. Potevano risparmiarcelo? Certamente. I problemi della città non si risolvono con questo modo di fare politica, pensate a quale sarà il clima in cui si troverà a governare il futuro sindaco. Siamo preoccupati, però, tutto questo non è un caso, non è il frutto di uno spiacevole episodio".

All'indomani del confronto pubblico tra i candidati al ballottaggio Gianluca Corradini e Nicola Procaccini, il Partito Democratico di Terracina del candidato rimasto fuori dalla sfida, Alessandro Di Tommaso, si lascia andare a una analisi politica a una settimana dal voto. "Quello che doveva essere un dibattito pubblico sui temi della proposta politica che i due candidati avrebbero dovuto presentare, non è stato, non perché ci sono i cattivi cittadini, ma perché ieri si confrontavano due candidati sindaco che con strategie contrapposte ma di fatto simili, hanno svolto una campagna politica fatta di populismo, di contrapposizione personalistica, di odio, di attacco: invece di parlare delle proposte per i cittadini, entrambi hanno trovato più giusta e facile una becera contrapposizione. Dare al popolo un nemico da combattere (lo straniero, la Regione oppure il "figlio di", il traditore, etc.) per chi non ha proposte, contenuti, amore vero per la città è la strada da sempre più facile. Parlare alla pancia dei cittadini, poi una volta eletti tanto ognuno dimentica. Questo li ha premiati ancora una volta e su questa dinamica noi rifletteremo e speriamo riflettano tutti i terracinesi, che dovrebbero essere considerati cittadini con dei diritti e non tifosi".