Cultura e sport non possono attendere. Soprattutto dopo quanto accaduto sabato scorso al museo del palazzo della Bonificazione pontina, aperto esclusivamente, con custode comunale, per consentire un torneo di burraco. A chiedere subito un Consiglio comunale è l’opposizione intera, su iniziativa del vicepresidente dell’Assise e consigliere del Pd Giuseppe D’Andrea. In particolare, le istanze di convocazione chiedono di formare al più presto le due commissioni consiliari, dice D’Andrea, «una permanente per la Cultura, Turismo e Sport ed una di garanzia per la Trasparenza vanno proprio in questa direzione.  recenti accadimenti riguardanti un improprio utilizzo del palazzo della Bonifica e la decisione della Volley Terracina di non iscriversi al campionato di Serie B1, ci hanno indotto ad accelerare l'iter per la convocazione del prossimo consiglio comunale. Riportare al centro gli organismi commissariali secondo il consigliere Dem consentirebbe di migliorare l’attività amministrativa perché «i risultati fino ad ora conseguiti , attribuibili ai singoli consiglieri delegati non sono all'altezza della nostra città.  Una rivisitazione in tal senso dello schema di commissioni impone all'amministrazione di ripensare i dipartimenti e le deleghe assessoriali, adeguandole alle nuove esigenze di una città che fonda i suoi punti di forza proprio su cultura sport e turismo».

I consiglieri firmatari (Giuseppe D’Andrea, Alessandro Di Tommaso, Pino D’Andrea per il Pd; Valentino Giuliani, Gianluca Corradini, Massimiliano Tocci, Ilaria Marangoni per Forza Italia; Augusto Basile del gruppo misto e Davide Di Leo della lista Corradini), chiedono in un caso di istituire un’apposita commissione Cultura, e in un altro di istituire una commissione Trasparenza. Un modo per monitorare e stabilire delle regole, visto che quello delle regole è un terreno assai scivoloso. Soprattutto perché può capitare di non essere cosciente a fondo di ciò che si può e non si può fare. Bene informati assicurano che alla partita di burraco di sabato scorso a spese della collettività, avrebbe partecipato anche un esponente del Partito democratico. Sarebbe  sbagliato buttare ora la croce addosso al politico per una leggerezza. Ma forse se fossero esistite regole chiare lo scivolone si sarebbe evitato. Siamo sempre in tempo.