Fulmine a ciel sereno per il Comune di Terracina, chiamato a risarcire lo Stato per un esproprio alle proprietà della famiglia storica dei Matthias. La Corte europea dei diritti dellâuomo ha infatti condannato lo Stato a risarcire i privati per 2,6 milioni di euro, poiché le sue leggi sullâesproprio risultano inadeguate a garantire i diritti fondamentali. Il fatto è che ora lo stato quei soldi li chiede al Comune, una bella mazzata che andrebbe ad ingrossare la massa passiva su cui sta lavorando lâOrgano straordinario di liquidazione. La notizia è stata data ieri dal sindaco Nicola Procaccini durante il Consiglio comunale. Lâesproprio agli eredi Matthias risale al 1985, quando il Comune procedette ad unâoccupazione dâurgenza in un lotto nella zona delle Arene, con un accordo con i privati che poi però ci ripensarono. Una vicenda controversa, trattata in tutti i gradi di giudizio in Italia (con condanna della Corte dâAppello al Comune per una cifra analoga) e poi finita alla Corte di Strasburgo, dove principale imputato è lo Stato. Ma la questione è tuttâaltro che chiusa. Ieri mattina il vicesindaco Roberta Tintari è stato con lâavvocatura del Comune al ministero delle Finanze, per un un primo incontro con i funzionari del Mef. Câè tempo fino a settembre per presentare le controdeduzioni, poi lo Stato produrrà un decreto di rivalsa. Ma lâamministrazione ha alcune cartucce da sparare: una riguarda la dubbia costituzionalità della rivalsa dello Stato su un ente territoriale quando la sanzione riguarda lâinadeguatezza delle leggi nazionali. Normativa lacunosa, quella italiana, che però il Comune non avrebbe, a suo tempo, potuto aggirare. Lâavvocatura comunque impugnerà il decreto statale davanti al giudice ordinario.
Procaccini ha ragguagliato poi i consiglieri sullâuscita dal dissesto: câè un nuovo decreto enti locali appena passato in Parlamento che istituisce un nuovo fondo per gli enti dissestati. Si tratterebbe di un altro mutuo. E sullâuscita dal dissesto, Procaccini ha dato una lettura in chiaroscuro: da un lato «già da oggi non siamo più sotto procedura di controllo» riguardo il personale, dallâaltro ha ammesso che «non è corretto dire che si esce dal dissesto il 19 settembre, perché avverrà formalmente alla fine dellâanno». «Dal gennaio del 2017 potremmo essere liberi da legacci e abbassare le tasse», anche se, ha concluso, ci sarà da fare i conti con i decreti ingiuntivi.
Il Comune "sbaglia" l'esproprio, privati da risarcire per 2,6 milioni di euro
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