Niente variante urbanistica al piano regolatore per realizzare uffici, attività commerciali in cambio di verde pubblico e parcheggi nellâarea tra viale Europa e viale Circe. Lo ha deciso il dipartimento Urbanistica su un progetto presentato dalla Nettuno Residence nel lontano 2008. Dopo un lungo iter e unâinterruzione, il procedimento è ripreso a gennaio scorso, quando la società proponente ha inviato la documentazione richiesta dalla Regione nellâultima conferenza di servizi, tenuta nel 2014. Tra le altre cose, la Regione aveva chiesto al Comune unâattestazione sull'insufficienza o inadeguatezza nella strumentazione urbanistica vigente, di aree destinate alla medesima finalità proposta dalla Nettuno Residence.
Nei giorni scorsi è arrivata la risposta dellâente: «Esistono - si legge - sufficienti aree rispondenti alle esigenze della proposta variante», si ritiene pertanto «non applicabile la procedura di variante». La variante già esistente è la famosa C2, che consente già di derogare alle previsioni del piano regolatore e del piano particolareggiato, proprio per favorire nelle aree individuate lo sviluppo di strutture turistico-ricettive in cambio di servizi di uso pubblico, parcheggi e verde. Il Suap era stato individuato in una zona omogenea B, sottozona B2, che destina anchâessa lâarea a strada, parcheggio e servizi turistico-balneari. Ma gli uffici comunali hanno ritenuto già esistente uno strumento urbanistico per questo fine.
Il progetto della Nettuno Residence prevedeva, su una porzione di terreno di 5.628 metri quadrati reali, un edificio di tre piani fuori terra, di quasi 10 metri di altezza, destinato in minima parte attività commerciale: tre negozi al piano terra, 2 locali per servizi privati, uffici al primo e secondo piano, parcheggio pubblico e privato interrato, zone da destinare a verde pubblico e verde privato e un parcheggio pubblico a raso. Una richiesta che risale al 2008, quando lâamministrazione diede un indirizzo favorevole. nel 2013 fu convocata la prima conferenza di servizi, che poi si tenne a gennaio del 2014, con la partecipazione di funzionari e capi settore del Comune, dirigenti della Regione, il tecnico progettista della ditta e lâamministratore unico della Nettuno Residence. Oltre a chiedere la verifica sulla reale insufficienza di parcheggi e verde pubblico, la Regione chiese alla società di integrare la documentazione con lo studio di inserimento paesistico, la relazione paesaggistica, il rendering, lâesatta destinazione urbanistica, il parere geologico e lâassoggettabilità alla valutazione ambientale strategica. Solo a gennaio del 2016 lâimpresa invia il documenti. Ma è il Comune a dire stop: la variante câè già .