Ce ne sono state per un fosso a La Fiora, i loculi al cimitero, i lavori a San Martino, il restauro di palazzo Braschi, lâedilizia scolastica, i cantieri delle strade urbane ed extraurbane, la manutenzione degli impianti sportivi, il parco del Montuno, le case popolari nel centro storico, la pista ciclabile e piazzale Lido. Quasi tutte le principali opere pubbliche a Terracina hanno subito varianti in corso dâopera, ovvero modifiche al progetto originario, anche sostanziali, dovute ad eventi "imprevisti e imprevedibili". A volte si è trattato solo di spostare qualche timida cifra, altre però, si è dovuto attingere alle economie di gara per mettere altri quattrini.
Alla variante in corso d'opera per lavori pubblici, vi si ricorre in via eccezionale, in teoria. E invece, come ha rilevato lâAnac con un parere espresso nel 2014 su 90 varianti in corso dâopera, è una pratica diffusa. Tanto che su 21 pratiche l'Autority ha unâistruttoria di approfondimento perché, scrive Raffaele Cantone, in alcuni casi non «sono chiariti i motivi per cui dette circostanze non fossero prevedibili al momento della progettazione»; in altre, sono conseguenza di carenze progettuali, in altre ancora le cosiddette circostanze imprevedibili «sarebbero state prevedibili con lâuso dellâordinaria diligenza in sede di progettazione».
Insomma, non sempre l'imprevisto è tale. E siccome non di rado fa lievitare i costi, il consiglio è quello di ridurre la possibilità che si verifichi. Progettando meglio, per tempo, con calma. Anche perché occorre tenere bene a mente quello che dice lâAutority di Raffaele Cantone su queste pratiche. C'è il rischio che tali procedure conferiscano eccessiva elasticità alle ditte. Elasticità di tempo e di soldi. Con esborsi, ritardi, deroghe e proroghe.
E non è un caso che una particolare attenzione, lâAnac la riservi alle varianti che fanno aumentare i costi dell'appalto. Spesso e volentieri queste maggiori spese vengono "coperte" con il ribasso dâasta. «Diffusa prassi - scrive Cantone - ricorrente nel 90% dei casi esaminati». A Terracina avviene proprio così. E' accaduto con il palazzetto dello sport, è accaduto con l'impianto sportivo di Borgo Hermada. E non si tratta di somme trascurabili: aumenti di costo di almeno 100 mila euro sul progetto originario. Â
LâAnac su queste procedure frena. Sostiene che, se usate con troppa disinvoltura, le varianti al progetto rischiano di essere una «distorsione della concorrenza» e spendere anche i risparmi d'asta. LâAutority invita i Comuni ad «accentuare il controllo sullâuso delle âsomme a disposizioneâ, provvedendo a rimodulare il quadro economico dopo lâaggiudicazione, con espunzione delle economie da ribasso di gara». I soldi risparmiati, insomma, devono uscire di scena. Piuttosto è necessario migliorare a monte la progettazione. Si è rilevato, infatti, che le varianti più "critiche", quelle cioè che presentano maggiori anomalie, sono quelle in cui i tempi di progettazione sono stati brevi. Un modo per dire che, se si corre troppo, magari per ragioni di consenso, di annuncio o di finanziamenti a rischio, lo spreco è dietro l'angolo, e sarà successivo alla gara. La programmazione delle opere, insomma, e una buona gestione degli uffici tecnici, fa la differenza.