Dieci anni dopo l’operazione antidroga “Bamba” che portò all’arresto di circa 40 persone tra Terracina e la Campania, per uno degli imputati venerdì in tribunale è arrivato un colpo di scena. Le intercettazioni utilizzate dagli inquirenti e su cui si basava gran parte del castello accusatorio non sono utilizzabili. Perché? I supporti che contenevano dichiarazioni e rivelazioni giudicate incriminanti dall’accusa sono rovinati, in alcuni casi irreperibili. Le fonti di prova sono perdute, il processo quindi può anche concludersi. Nei confronti del 34enne si profila a questo punto un’assoluzione nel merito o un non doversi procedere per intervenuta prescrizione. Qualora dovesse configurarsi la prima ipotesi, la difesa preannuncia la possibilità di una richiesta di risarcimento per l’ingiusta detenzione rivolta alla Corte d’appello di Napoli. 

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