La delibera a prima vista sembra una tra le tante in cui un avvocato chiede di essere liquidato per le cause rappresentate per conto del Comune. Cinque, dieci, quindicimila euro al massimo. Ma appena si scorrono le pagine si capisce subito che qualcosa non quadra. Dodici pagine e una lista pressoché infinita di sentenze, titoli esecutivi, more, interessi e spese legali accumulati a partire dagli anni Ottanta. L’avvocato si chiama Vincenzo Colacino, per anni ha rappresentato il Comune di Terracina al Tar e nei vari tribunali. Spesso per decreti ingiuntivi opposti, o per ricorsi singoli. Processi normali. Di anormale ci sono almeno due dati: il primo, è che gli incarichi indicati dall’avvocato partono da oltre 35 anni fa; il secondo è che per molti di questi incarichi, l’avvocato Colacino non è stato ancora pagato. Molti, ma non tutti.

Fa paura l’ultima sfilza di consulenze per le quali presenta il conto: ben 45 quelle svolte al Tar. Gli importi delle parcelle vanno dai mille agli 8 mila euro, caricati poi di interessi, more e spese varie. Uno dopo l’altro, per 37 anni, hanno formato una fortuna. Nel 2003 l’avvocato Colacino ha già incassato quasi 600 mila euro dal Comune. Ma era solo l’antipasto. Nei giorni scorsi infatti l’Organo straordinario di liquidazione dei creditori ha gestito la sua pratica, quantificando in 415 mila euro e rotti il suo ulteriore credito. Soldi risparmiati dal Comune negli anni giocando “a buffo”, ma che ora si ripresentano come una grossa peperonata in testa ai cittadini di oggi e di domani. Saranno i commissari a decidere se ammettere le somme alla massa passiva, ma trattandosi di sentenze, c’è poco da ragionare.

C’è da dire senza tema di smentita che a passare sopra questa montagna di incarichi da liquidare, all’avvocato Colacino, oggi ottantenne, sono stati in molti tra giunte di destra e di sinistra. Tutti, nessuno escluso, hanno ritenuto di poter rinviare i pagamenti delle parcelle. L’avvocato Colacino si ritrova oggi ad aver rappresentato, almeno in parte, il Comune a gratis, senza vedere il becco di un quattrino. Eppure, a sentire chi lo conosce, è sempre stata figura stimata. E non è un caso, ci dicono, che il rapporto di lavoro sia durato così a lungo. Non è affatto scontato, invece, che l’avvocato serbi un altrettanto bel ricordo della politica nostrana. Non fosse altro che per il fatto che il dottor Colacino sembra determinato ad ottenere fino all’ultimo centesimo. Niente transazioni bonarie.

Se le tante giunte che si sono susseguite avessero rispettato le scadenze, oggi si sarebbero risparmiati un sacco di soldi di interessi. Ad danneggiati, oltre all’avvocato, è infatti anche la collettività terracinese, che si è trovata caricata di un debito senza saperne nulla. Ma con chi vuoi prendertela? Si spera solo che ora l’Osl accerti quello che deve accertare e liquidi il dovuto all’avvocato Colacino. Affideremo ai commissari esterni anche le scuse della città per questa incredibile storia di amministrazione terracinese.