Quello che i pendolari temevano si sta verificando. Ed è l’unica cosa che di puntuale c’è nell’odissea quotidiana dei pendolari fra treni sovraffollati e in ritardo. Problemi che riguardano le migliaia di persone che ogni giorno, sulla linea Roma-Napoli, sono costretti a sopportare in seguito al taglio di alcune corse da dieci giorni a questa parte. Ma per i pendolari di Terracina al danno si aggiunge la beffa. Con la stazione chiusa, infatti, è diventato ancora più complicato spostarsi da e verso gli scali ferroviari di Priverno-Fossanova e Monte San Biagio. I pendolari chiedono più navette o una flessibilità maggiore negli orari dei bus che fanno la spola tra Terracina e le stazioni. Il problema è che, cambiati gli orari dei treni, non si è pensato ad adeguare i trasporti su gomma. Quando i treni tardano, protestano i pendolari, le navette da Monte San Biagio non attendono l’arrivo dei passeggeri che restano inevitabilmente a piedi. Lo stesso accade per chi scende a Priverno, dove il Cialone non c’è a tutte le ore e si è costretti ad attendere anche per un’ora. Ieri l’ennesimo episodio. Il treno partito da Roma alle 17 e 49 ha accumulato 26 minuti di ritardo, arrivando a Monte San Biagio alle 19 e 31. Non avendo trovato il bus, i pendolari hanno dovuto attendere più di mezz’ora il passaggio del nuovo mezzo.