I timori espressi dalla popolazione e dai comitati pro ospedale al commissario della Asl pontina nel corso del 2016 si sono materializzati tutti insieme durante le festività natalizie negli ospedali del presidio centro. Pronto soccorso affollati, posti letto insufficienti, trasferimenti da un nosocomio all’altro, carenza di barelle e di ambulanze, attesa infinita per i pazienti. Un 2017 iniziato all’insegna della tensione per le strutture di Terracina e Fondi, che tra l’alto numero di incidenti stradali e l’emergenza influenzale, sono andate sotto pressione. Nemmeno a farlo a posta, il “Fiorini” e il “San Giovanni di Dio” fino agli ultimi giorni di dicembre hanno temuto la riduzione dei servizi: dal caso ortopedia a Terracina alla chirurgia e la ginecologia a Fondi. In un baleno, nei giorni scorsi si è palesata tutta la necessità di potenziare le strutture, con personale, posti letto, l’osservazione breve, un numero sufficiente di ambulanze. Sì, perché tra giovedì e venerdì la situazione è stata sul punto di esplodere un po’ ovunque in provincia. A Terracina, ad esempio, un solo medico ha avuto in carico fino a 50 pazienti tra i degenti e i nuovi ricoveri, anche disposti in stanze “di appoggio”. Con lui, gli operatori del pronto soccorso, presi d’assalto; poi una lettera da Latina per chiedere la disponibilità di letti tra Fondi e Terracina per trasferire pazienti dal capoluogo. 

Un segnale, quello dei giorni scorsi, di come vanno le cose quando gli accessi aumentano. E non è piena estate. Diversi pazienti hanno atteso anche 10 ore al pronto soccorso. Non meno difficile si è presentata in qualche caso la tempestività dei soccorsi per via della carenza di ambulanze, ma anche di barelle, con i mezzi rimasti in più di qualche occasione fermi all’ospedale, sostituiti da altri provenienti da Comuni limitrofi. Una storia che si ripete e che dimostra come le strutture sanitarie, senza servizi e personale adeguato, non appena si verificano condizioni straordinarie, si ingolfano. Negli ultimi giorni, in particolare, con di mezzo i giorni festivi, le difficoltà a mettersi in contatto con i medici di famiglia, i codici rossi, qualcuno in ferie, la situazione ha destato preoccupazione. E fa auspicare a tutti, adetti ai lavori e non, che il 2017 porti un reale potenziamento delle strutture.