Spunta una nuova ipotesi per la destinazione di palazzo Braschi, l’edificio settecentesco intitolato a Papa Pio VI da anni interessato da progetti di destinazione, ma fino ad oggi rimasto sede degli uffici del dipartimento Urbanistica. Dopo la bufera che nel 2014 rimandò a casa la “Icaro Campus srl”, società di formazione in erba la cui proposta è stata poi bocciata grazie al rifiuto della popolazione, si vocifera di una nuova “vocazione” per l’edificio.

Sempre di formazione si tratta, ma questa volta la realtà coinvolta riguarderebbe molto da vicino il territorio: la nautica. L’amministrazione comunale starebbe guardando ad una società di formazione professionale in materia di cantieristica, diporto, prevenzione e salvataggio. L’idea è fornire opportunità di occupazione sul territorio attraverso la formazione. Qualcuno ha fatto il nome della “Ismef Onlus”, l’Istituto mediterraneo di formazione per le professionalità nautiche, con sede, stando al sito Internet, a Minturno. Sito Internet che, a ben guardare, è fermo al 2015. I rumors non sono confermati, di certo si sa che il nome della Onlus che nel 2005 ha stipulato una convenzione con il Comune di Minturno per l’uso in comodato di una ex fabbrica di laterizi e del castello baronale, circola a Palazzo.

A Minturno le cose sono finite male, almeno stando alle cronache. Ma non è tutto. C’è da capire anche cosa ne sarà del protocollo firmato dal commissario straordinario Erminia Ocello per la realizzazione di un centro di ricerca, sperimentazione e formazione per il restauro a Palazzo Braschi. Il commissario aveva coinvolto la Soprintendenza per le Belle Arti e Paesaggio, l’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro, l’Accademia Nazionale di San Luca. Il protocollo ha durata fino al 2020, e potrà essere - recitava il provvedimento di Ocello - esteso ed integrato nel tempo. Chissà che non venga, invece, ridotto o “disintegrato” per far posto alla nautica.