Sono passati otto anni. Ieri il direttore generale dellâAsl Michele Caporossi ha finalmente firmato la delibera che riconosce che allâospedale âFioriniâ di Terracina, nel 2008, qualcosa è andato storto. «Errata prestazione sanitaria», si legge, ai danni di una giovane, allora minorenne, che oggi vede riconoscersi un maxi risarcimento da 210 mila euro. Furono i genitori, al tempo, a citare in giudizio davanti al tribunale di Latina lâAzienda sanitaria. Proprio in aula si è potuto accertare che sì, errore câè stato, in quel del 2008, tanto da essere riconosciuto anche in sede penale.
A dimostrarlo anche la perizia del medico legale, che alla giovanissima, a seguito di quella prestazione, riscontrò 60 giorni di inabilità temporanea totale e 60 di inabilità parziale, e il 28% di danno biologico permanente complessivo. Dopo quasi 8 anni, lâAsl liquida il risarcimento, che pesa come un macigno sui costi della sanità locale. Si tratta di 210 mila euro rispetto ai circa 250 mila uro chiesti complessivamente dai legali della famiglia della ragazza - nel frattempo divenuta maggiorenne - nel 2012. Un accordo transattivo durato molti anni, anche perché tre anni fa il sinistro venne respinto dalla compagnia assicuratrice dellâAsl per superamento del massimale.
Si era, insomma, già sforato il tetto massimo concordato per la copertura dei danni derivanti da errori sanitari. Ieri finalmente la chiusura della vicenda, con la presa dâatto dellâaccettazione della donna danneggiata della transazione proposta dallâavvocatura dellâAsl. Si chiude tutto con 210 mila euro complessivi di risarcimento, che lâazienda sanitaria verserà in tre tranche da qui al prossimo mese di marzo. La somma, tuttâaltro che trascurabile, finirà nel bilancio del 2015 dellâAsl su capitolo chiamato âFondo rischi per copertura diretta dei rischi (autoassicurazione)â. Ma non è tutto. Come da prassi, lâavvocatura dovrà  inviare alla Corte dei Conti lâintera documentazione affinché si verifichi che non vi sia stato, per le casse pubbliche, un danno di tipo erariale.