«Sarà unâisola ecologica itinerante,con criteri premianti per gli utenti». Ad oggi, di premi i cittadini non ne hanno visti. Mentre di soldi per il ritiro dei rifiuti ingombranti continuano a spenderne tanti. Anzi troppi. Perché a Terracina il servizio di isola ecologica si magicamente moltiplicato, a spese pubbliche, senza unâapparente giustificazione. A Borgo Hermada câè dallâottobre del 2012 un cantiere per la realizzazione di unâisola ecologica definita a suo tempo di ultima generazione. Si fecero conferenze stampa entusiaste. Circa 300 mila euro finanziati con fondi provinciali (dunque dei cittadini) per lavori, acquisto dei macchinari, strutture. Oggi sono 3 anni che è i lavori fermi, e lâimpianto è ancora chiuso.
Dentro, a dire il vero, si intravede un modesto gabbiotto in legno, che prende lâacqua e il vento insieme ad alcuni compattatori. E lâerba cresce indisturbata. Talmente indeterminata era la data di apertura (e qui sono stati corretti:sul cartello alla voce âFine lavoriâ câè il vuoto) che nellâattesa, il Comune chiese prima a Servizi Industriali e poi a De Vizia di tamponare con delle isole ecologiche itineranti. Che infatti si tengono ogni sabato, per un totale di 50 lâanno. Il servizio non è gratis. Tanto che le 36 uscite aggiuntive richieste, la ditta le ha messe in conto nelle 100 mila euro in più da pagare nel Pef. E il Pef sono le bollette dei cittadini.
Inutile dire che, se funzionasse lâisola ecologica di Borgo Hermada, questo costo non ci sarebbe. Ma non è finita. Anche in via Morelle, dove câè un impianto di compostaggio inutilizzato da decenni, si è deciso di istituire un centro di raccolta. Che infatti funziona. Anche qui, lâadeguamento viene finanziato con soldi provinciali (dunque sempre dei cittadini).Si è pagato il coordinatore della sicurezza (per 5 mila euro oltre Iva); il progettista ambientale (per altri 8 mila euro); lâagibilità  (per altri 5 mila euro) che invece manca ad altri edifici di valore. E ancora il geologo per lo studio sul terreno (1.300 euro).
Tutto normale? Forse no. Il servizio di isola ecologica, oggi, viene pagato tre volte, sempre con soldi pubblici: per giunta viene messo in bolletta, quando invece câè un impianto pronto che misteriosamente resta chiuso. Si tratta di soldi della collettività , che potevano essere utilizzati per altri fini ambientali,e fa impressione come la cosa sembri sfuggire ai più. Soprattutto a chi vorrebbe governare la città .