Dopo l'omicidio di Santo Stefano in piazza Garibaldi a Terracina, in cui ha perso la vita il 32enne Gino Bellomo, anche l'ex delegato alla sicurezza nella giunta Procaccini è voluto intervenire sul caso. E in particolare sulla polemica per l'impianto di videosorveglianza che non c'è. "Sgomento e rabbia - ha dichiarato Meneghello - sono i sentimenti che provo apprendendo dellâomicidio in piazza Garibaldi. Provo sgomento per la morte violenta di un giovane della nostra comunità . Ma provo anche una grande rabbia perché nella scorsa amministrazione facemmo i salti mortali per dotare Terracina di un sistema di videosorveglianza che svolgesse compiti di controllo del territorio e contemporaneamente facesse da deterrente per i fatti criminali". L'ex delegato comunale spiega come l'amministrazione approfittò di un finanziamento provinciale contro i crimini ambientali, recuperando oltre mezzo milione di euro. Furono individuati i punti più sensibili della città dove posizionare le telecamere di altissima tecnologia ed ovviamente piazza Garibaldi era stata inserita tra questi. "Il 22 aprile - continua Meneghello - la giunta Procaccini varò il progetto di videosorveglianza. Poi un mese dopo venne indetto il bando per lâesecuzione dei lavori e oggi sappiamo solo che è scaduto ai primi di luglio. Al 27 dicembre 2015 la gara non è stata neppure aggiudicata! Per me è uno scandalo â conclude lâesponente di Fratelli dâItalia - Non possiamo sapere se la tragedia di ieri sarebbe stata evitata dalla videosorveglianza o sarebbe comunque accaduta da unâaltra parte. Ma sono certo che avremmo potuto sapere con esattezza come e perché si sono svolti i tragici fatti di cui tutti oggi siamo costretti a parlare".
La videosorveglianza che non c'è, è polemica
La videosorveglianza che non c'è, è polemica
Terracina - L'ex delegato alla sicurezza Meneghello: "Ritardi da spiegare"