Sono momenti davvero cruciali per il futuro politico di Artena. La maggioranza guidata dal sindaco Felicetto Angelini, salita al governo civico poco più di un anno e mezzo fa, è in piena crisi e sembra non avere più i numeri per governare.

Infatti, i quattro consiglieri Sara Centofanti, Irene Palone, Costante Pompa e Silvana Vitelli - eletti nelle lista vincitrice delle ultime elezioni comunali “Insieme Artena Rinasce” - hanno comunicato al primo cittadino l’intenzione di costituirsi quale gruppo autonomo di opposizione, a poche settimane di distanza dalla loro decisione di restare fedeli ad Angelini seppure nel gruppo autonomo "Collaboriamo per Artena".

Una decisione, questa di passare all'opposizione, che rende le forze di minoranza ben più numerose di quelle di maggioranza. Ora, infatti, i sostenitori del sindaco Angelini - lui incluso - in Consiglio comunale sono soltanto sei su sedici.

Tale situazione ha indotto il primo cittadino a redigere un manifesto per informare i suoi concittadini circa quanto sta succedendo, con lo spettro della fine anticipata della sua consiliatura ormai dietro l'angolo.

"Le diverse motivazioni addotte dai quattro sono, sinceramente, inesistenti, ridicole e risibili - ha tuonato Angelini - tanto più se si pensa che sono solo 18 mesi che amministriamo dopo aver ereditato una situazione molto pesante. Lamentano di non essere stati coinvolti ne informati ma in queste settimane si sono sbrigati a riconsegnare le deleghe loro affidate fin dal primo giorno e a dimettersi dalle presidenze delle commissioni consiliari cui erano stati eletti. Ma come si fa ad essere coinvolti e informati se ci si rifiuta di partecipare e di assumere qualsiasi incarico di responsabilità? E come ci si può lamentare se con deleghe e presidenze potevano fare quello che volevano? In questi 18 mesi si sono tenute più commissioni consiliari e pre-Consigli che in tutta la consiliatura precedente e tutte le giunte erano aperte anche ai consiglieri. Ci sono i verbali che testimoniano della trasparenza e condivisione che ho sempre preteso. Le chiacchiere stanno a zero".

Non è tutto. "Come un buon padre di famiglia deve fare con i propri figli ho fatto tutto quanto era possibile per cercare di farli riflettere e recuperarli, ma ogni sforzo è stato vano. Credo sia il giunto il momento di dire basta a chi calpesta le istituzioni e gioca con gli interessi di Artena. E’ ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità di fronte ai cittadini. La sera di sabato 28 novembre questi consiglieri - ha raccontato Angelini - si riunivano in gran segreto, senza che io sapessi nulla, per 'accoltellarmi alle spalle' attraverso la raccolta delle firme per sciogliere addirittura il Consiglio comunale e mettere Artena in mano al Commissario Prefettizio. Il giorno dopo, domenica 29 novembre 2015, furono cercate le nove firme necessarie. Avendo acquisito la disponibilità di sole otto firme, la sera dello stesso giorno il consigliere Costante Pompa contatta per l’ultima firma il consigliere Armando Conti che, con serietà e responsabilità, si rifiuta di partecipare a tale vergognosa congiura. Fu cosi annullato l’appuntamento con il notaio già fissato per lunedì 30 novembre, alle ore 9,30. Giudicate voi se questo è stato un comportamento corretto. Altro che trasparenza e partecipazione! Solo quindi dopo il fallimento di questa vile manovra nasce la storiella del gruppo autonomo. La scelta di costituire  un gruppo autonomo appartiene alla vecchia politica della prima Repubblica ed è certamente sbagliata sotto il profilo morale e amministrativo".

Angelini è un fiume in piena. "Questi consiglieri devono capire che sono stati eletti in una lista basata su un programma elettorale e con un candidato a sindaco eletto direttamente dagli elettori con il sistema maggioritario e non proporzionale! Al momento di accettare la candidatura si sono impegnati sul loro onore ad essere fedeli e leali al sindaco. Una volta eletti nella lista della maggioranza non possono dichiararsi membri della minoranza perché cosi facendo tradiscono, di fatto, il voto degli elettori! Essi hanno il dovere morale di dimettersi e consentire agli altri candidati di subentrare per consentire al sindaco di portare a termine quel mandato ricevuto direttamente dal popolo e non dal loro voto! Altrimenti si trasformano in un gruppo di persone che, forte di un patto tra amici, fa perno su un numero, pure ristretto, per ricattare un intera città. Ho il diritto-dovere di esercitare fino in fondo il mandato affidatomi direttamente dal popolo e farò appello ai consiglieri e alle forze politiche presenti in Consiglio comunale perché, attraverso un programma amministrativo condiviso e partecipato, si rispetti la volontà popolare e si tuteli l’interesse della nostra comunità. Non sarò certo io - ha concluso Angelini - a portare il Commissario prefettizio ad Artena".