C'è una storia fatta di successi e tante medaglie olimpiche e mondiali che nasce nel lontano 1953 a Gaeta quando venne istituito il Centro remiero. Quello fu l'inizio del canottaggio gialloverde, del Terzo Nucleo Atleti Fiamme Gialle, che nel 1960 si trasferì definitivamente a Sabaudia presso l'attuale sede intitolata al Sotto Brigadiere, Salvatore Spiridigliozzi, fucilato dall'esercito tedesco il 12 settembre del 1943 mentre era in servizio presso la Caserma "Zanzur" a Napoli. Gli impianti sportivi, dove sono state costruite a regola d'arte le imprese olimpiche e mondiali, sono dislocati su una superficie di circa 10mila mq, prospicenti il lago di Sabaudia o di "Paola". Nell'area demaniale a disposizione del Corpo per le attività di canoa e canottaggio c'è il grande hangar con tutte le barche che hanno fatto la storia di questo Terzo Nucleo Atleti. La palestra intitolata al grande comandante Gaetano Bellantuono, pontili per sbarco ed imbarco, gru per alaggio, motoscafi, un campo sportivo di calcio in manto erboso ed uno di pallavolo in terra battuta. Un centro sportivo all'avanguardia che, solo per quanto concerne il canottaggio, dalle Olimpiadi del 1996 ha consentito agli atleti gialloverdi di andare sempre a medaglia nelle varie rassegne a cinque cerchi. Il primo fu il più piccolo dei fratelli Abbagnale, Agostino, che conquistò la medaglia d'oro nel Doppio Senior proprio ad Atlanta. Quattro anni dopo a Sydney in Australia i celebri "Cavalieri delle Acque", Simone Raineri, Alessio Sartori, terracinese purosangue e lo stesso Agostino Abbagnale, sorpresero il mondo intero salendo sul gradino più alto del podio nel Quattro di coppia Senior. Addirittura tre le medaglie conquistate ad Atene nel 2004. Altrettanti bronzi, con Alessio Sartori nel Doppio Senior, Luca Agamennoni nel Quattro senza Senior e Catello Amarante nel Quattro senza Pesi Leggeri. Nel 2008 a Pechino, ancora lo storico Quattro di coppia Senior a illuminare il remo azzurro, con il terracinese Simone Venier, Simone Raineri e Luca Agamennoni a mettersi al collo un argento bellissimo. Quella barca era stata costruita con dovizia di particolari dall'attuale Direttore Tecnico della Nazionale, il Fiamme Gialle Franco Cattaneo, che quattro anni dopo a Londra, da esiliato della Nazionale, portò gli altri due esiliati, Alessio Sartori e Romano Battisti, a costruire una barca, il Doppio Senior, in soli otto mesi, a vincere ogni gara, anche e soprattutto la prova di qualificazione olimpica di Lucerna nella Primavera del 2012, prima di centrare un argento clamoroso nello storico bacino di Eton alle spalle degli imprendibili neozelandesi, campioni del Mondo nel 2010 e 2011. Impresa tra le più memorabili nella storia del remo, centrata non solo da due atleti del Terzo Nucleo Atleti Fiamme Gialle di Sabaudia, ma anche figli della nostra Terra: Sartori di Terracina e Battisti diviso tra Priverno e Maenza. E veniamo all'ultima Olimpiade di Rio de Janeiro del 2016 e al bronzo conquistato nel Quattro senza Senior dal terracinese e cugino di Alessio Sartori, Matteo Lodo, da Domenico Montrone e Giuseppe Vicino. Ma la storia del remo gialloverde non finisce qui, a piedi di una fiamma olimpica. Perchè alle otto medaglie conquistate da Atlanta '96 sino a Rio de Janeiro 2016, vanno aggiunte, nei 65 anni di storia del Terzo Nucleo Atleti Fiamme Gialle, sezione canottaggio, le 34 d'oro a livello mondiale, altrettante d'argento e le 40 di bronzo con i 292 titoli italiani complessivi conquistati. A Sabaudia, dunque, in Piazza del Comune al civico numero 3, c'è la storia del canottaggio italiano. Fatta di successi e medaglie, di campioni e di storie. E, poco più giù, sul lago di "Paola", quasi a ridosso delle due, di giornate interminabili passate a riscriverla questa storia. E non è finita qui, perchè dai Mondiali di Plovdiv è partita la rincorsa all'ennesimo sogno olimpico da tramutare in realtà ormai dietro l'angolo, quello di Tokio 2020. Dove necessariamente biosgnerà dare un seguito alle otto medaglie a cinque cerchi conquistate sino ad ora.