Oltre quattrocento. Sono i profughi ucraini, in fuga dalla guerra, arrivati sul nostro territorio. In pullman, in auto, in aereo: insomma in qualsiasi modo pur di mettersi in salvo. Il dato si riferisce a rifugiati registrati dalla Questura di Latina, ma potrebbero essercene altri ancora non identificati.

Ma dove si trovano? Perlopiù sono stati accolti da connazionali ucraini che vivono in provincia, ma anche da famiglie che si sono messe a disposizione per l'accoglienza. Al civico 30 di via Terenzio, dove l'associazione L'Approdo ha messo in piedi una consistente mobilitazione per il popolo ucraino in ambito di raccolta beni, c'è una lunga lista di cittadini del capoluogo che si sono offerti per accogliere i rifugiati. Si recano lì e lasciano i loro recapiti telefonici in modo che i volontari possano contattarli quando arrivano segnalazioni di profughi in arrivo. Moltissime persone si sono messe a disposizione per l'accoglienza oltre che mobiltandosi per portare beni di prima necessità da inviare a Roma, da dove poi vengono portati in Ucraina.

Ma non solo a casa di conoscenti e famiglie disponibili; almeno un centinaio di rifugiati ucraini sta trovando alloggio nelle varie strutture messe a disposizione dai sindaci della provincia, sotto la supervisione della Prefettura. Le istituzioni, tutte, sono in prima linea per fornire l'accoglienza ai profughi in fuga dalla guerra. Si punta sul fronte compatto e sulla continua comunicazione tra Prefettura, Comuni, Questura e Asl, con il supporto de L'Approdo, in modo che venga garantita l'assistenza ai rifugiati.

Per quanto riguarda la solidarietà continua la raccolta di beni sempre in via Terenzio, dove la mobilitazione per il popolo ucraino non conosce sosta, e nemmeno festa. Dal lunedì alla domenica chi vuole donare qualcosa (dai vestiti agli alimenti passando per i medicinali e qualsiasi altro materiale) e si reca nel quartiere popolare a sud-est del capoluogo, a due passi da viale Petrarca, trova qualche volontario ad accoglierlo. A Latina per la raccolta beni è attivo anche il Coc di via Cervone messo a disposizione dal Comune.