È entrata a pieno regime la macchina organizzativa messa in piedi dal Comune di Latina per gestire gli aiuti in favore dei rifugiati ucraini che hanno trovato ospitalità nel capoluogo pontino. Una rete di solidarietà gestita dal servizio Polizia Locale e Protezione Civile - direttamente dal dirigente Francesco Passaretti e dal commissario Graziella Orlandi - che sta contando sull'apporto insostituibile di numerosi volontari.

Attualmente nel territorio comunale di Latina trovano ospitalità circa 160 cittadini ucraini, per lo più presso le abitazioni di loro parenti che vivono da anni nel territorio pontino, ovvero i casi di ricongiungimento che costituiscono la stragrande maggioranza delle procedure autorizzate dall'autorità amministrativa: solo nel Comune di Latina, infatti, ci sono 48 ucraini che ospitano loro connazionali in nuclei più o meno nutriti. Sono invece cinque le famiglie latinensi che hanno dato la disponibilità e attualmente ospitano uno o più profughi nelle loro abitazioni. La Prefettura ha previsto anche la possibilità di ricorrere alle strutture alberghiere, ma attualmente sono solo un paio i rifugiati che hanno trovato posto in hotel. In terra pontina sono arrivati soprattutto donne e bambini, mogli e figli di uomini che sono rimasti in patria. C'è anche qualche anziano e alcuni ragazzi con disabilità.

L'emergenza viene gestita attraverso il Centro Operativo Comunale allestito negli spazi di viale Cervone, alle spalle delle autolinee, dove ogni lunedì e venerdì i volontari gestiscono il flusso di generi di prima necessità, soprattutto in scatola, e prodotti per l'igiene. Di solito la mattina vengono raccolti i pacchi portati dai donatori, comuni cittadini, ma anche gruppi di studenti di molte scuole della città e aziende. Il pomeriggio poi i volontari si occupano della consegna, sia all'interno del Coc per chi è in grado di raggiungere il centro, ma anche attraverso consegne a domicilio. Dopo un primo periodo in cui la Croce Rossa Italiana ha fornito l'assistenza necessaria, l'emergenza ora viene gestita attraverso il gruppo comunale di protezione civile insieme alle altre associazioni di protezione civile convenzionate con la struttura comunale.

La gestione dell'emergenza viene svolta anche col supporto del Pronto intervento sociale e in sinergia con la Prefettura che gestisce il flusso dei profughi. I pacchi vengono confezionati anche in base alle esigenze dei singoli nuclei di rifugiati, con i quali il contatto è costante grazie anche all'impiego di un mediatore culturale messo a disposizione dal Comune. Questo consente di assecondare le necessità di tutti, come ad esempio delle donne con figli piccoli che quindi hanno bisogno di prodotti particolari. Di base, non mancano i generi alimentari di prima necessità che vengono assicurati con una cadenza utile alla gestione delle forniture. La macchina organizzativa è ormai rodata e sta funzionando.