Oltre millecento profughi ucraini (1.118 per la precisione) hanno trovato rifugio nella nostra provincia. L'ultimo dato fornito dalla Prefettura di Latina in merito ai numeri dell'accoglienza non lascia spazio all'interpretazione: il nostro territorio si conferma ai primi posti della speciale classifica della solidarietà. In gran parte le persone arrivate dall'Ucraina hanno trovato alloggio a casa di connazionali residenti sul nostro territorio, ma anche grazie alla disponibilità di famiglie pontine che si sono messe a disposizione per l'accoglienza; in minima parte sono state ospitate nei Cas.
Per quanto riguarda, invece, il dato nazionale (ma aggiornato a qualche giorno fa) sono 83.100 le persone provenienti dall'Ucraina entrate in Italia dopo il 24 febbraio. Quasi 2mila al giorno. Di queste, il 51,5% sono donne (42.879 persone), il 10,3% uomini (8.851) e il 38,1% minori (31.670). Secondo quanto ha comunicato il ministero dell'interno, le città di destinazione che vengono più frequentemente dichiarate all'ingresso in Italia sono Milano, Roma, Napoli e Bologna. Secondo quanto ha recentemente affermato alla Camera il ministro dell'interno Luciana Lamorgese, il 60,1% delle persone ha fatto ingresso in Italia attraverso la frontiera con la Slovenia, il 35,7% è arrivato in aereo, e il restante 4,1% attraverso i valichi ferroviari in Friuli Venezia Giulia (quest'ultimo è un dato a decorrere dal 10 marzo).
Il dato europeo al 4 aprile
parla di 4,2 milioni ucraini che hanno abbandonato la propria terra, secondo l'Unhcr. Nel complesso più di 100mila persone escono ogni giorno dall'Ucraina in guerra per rifugiarsi nei paesi confinanti. Per questo l'Europa ha attivato una vecchia direttiva del 2001 (in Italia finora meno del 10% dei rifugiati è ospitato nei centri di accoglienza). Nei primi 40 giorni di guerra è fuggito il 10% della popolazione ucraina. Grazie a una norma pensata per i conflitti nell'ex Jugoslavia, i profughi possono muoversi liberamente nell'Unione europea. Si tratta di fatto di un nuovo approccio – seppur temporaneo – all'accoglienza degli sfollati di guerra in Europa. In media sono stati 116mila ogni giorno i profughi ucraini fuggiti dal paese dal 24 febbraio. Si tratta per lo più di donne e minori, perché in virtù di una legge d'emergenza del governo ucraino è proibito agli uomini tra 16 e 60 anni di uscire dal paese, tranne che per alcune eccezioni.
Essendo lo spazio aereo ucraino chiuso ormai da settimane, l'unico modo per espatriare è via terra, in direzione delle nazioni confinanti. Poi da lì in molti sono riusciti a prendere l'aereo. Gran parte dei rifugiati attraversa il paese in direzione nord-ovest e sfruttando l'importante stazione ferroviaria di Lviv (Leopoli) raggiunge la Polonia. Questo è stato il doloroso percorso affrontato, in gran parte, finora. Dopo la Polonia, il paese dove sono entrati più profughi è la Romania, che accoglie il 15,3% degli sfollati. Seguono Moldavia, Ungheria, Federazione Russa e Slovacchia, dove l'agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) ha registrato ingressi simili (tra il 7% e il 9% del totale). La Bielorussia, invece, ha visto il passaggio di poco più di 16mila persone, pari allo 0,4%.