"E' una giornata triste per il baseball e per tutta la città di Nettuno. Dopo 70 anni di militanza nella massima divisione nazionale non ci sarà in questo 2020 nessuna squadra che vestirà la maglia di Nettuno". E' questo il commento del sindaco Alessandro Coppola che prosegue spiegando passaggio dopo passaggio cosa sia accaduto in questi mesi. 

"Il momento di grande emergenza - prosegue il primo cittadino -  aveva indotto le società nettunesi ad unificare le risorse sportive in un'unica squadra, attraverso una scelta condivisa sulla partecipazione del Nettuno 2 nella massima divisione. Il Presidente Domenico Della Millia, in un pur comprensibile momento di sconforto legato presumibilmente alle difficoltà economiche cui non è sfuggito neanche il movimento del baseball, nella serata di ieri ha comunicato, certamente con leggerezza e senza il conforto dei partners, il ritiro della squadra dal campionato di A1. Cosciente della gravità dell'evento, sin dalle prime ore di oggi ho contattato il Presidente della FIBS Andrea Marcon al fine di indurlo a cestinare la comunicazione del Nettuno 2, menzionando peraltro il ripensamento dello stesso Della Millia che gli era stato già precedentemente manifestato. Il presidente Marcon si è mostrato inamovibile"

E su questa decisione il sindaco Coppola non risparmia critiche. "Una decisione che, al di là di ogni considerazione, trovo inaccettabile e illogica con il campionato in partenza tra pochi giorni e con i calendari già fatti contando la partecipazione della squadra nettunese. Certo è, ignorando gli aspetti politici della vicenda, che escludere Nettuno certamente favorirà lo svolgimento del campionato nella ristretta cerchia delle squadre del nord Italia. Ma chiudere le porte non fa il bene di questo sport che senza Nettuno perde la sua piazza più importante e il numero maggiore di appassionati. Le squadre del nord potranno avere più solidità economica, maggiori equilibri societari, ma non hanno il cuore, la passione e la storia della nostra città che ha contribuito più di tutte alla crescita nazionale del baseball. Dal canto mio continuerò a battermi perché Nettuno riunisca intorno al suo intero movimento e concentri le sue forze e le sue risorse in una squadra unica che possa competere ai massimi livelli nazionali e internazionali contribuendo ad avere una maggiore considerazione anche a livello federale. Dispiacerà non vedere Nettuno rappresentato nel massimo campionato italiano di baseball, ma cominceremo da subito a pensare al prossimo anno dove tutti noi dobbiamo fare tesoro di questa esperienza: disuniti si perde e a perdere oggi sono Nettuno e i nettunesi"

Ciò che fino a qualche tempo fa era impensabile è accaduto: Nettuno, la città del baseball per antonomasia, per la prima volta nella storia ultrasettantennale del batti&corri nazionale non avrà una squadra nella massima serie del campionato nazionale.

Dopo la rinuncia del Nettuno Baseball City avvenuta la scorsa settimana, ieri ha deciso di mollare anche il Nettuno2 del patron Domenico Della Millia: una decisione arrivata in serata, che ha scosso - e non poco - l'intero movimento del baseball.

Ma la faccenda si è aggravata questa mattina: dopo sollecitazioni e telefonate, anche da parte dell'amministrazione comunale, i vertici del Nettuno2 erano stati "convinti" a ripensarci. Stavolta, però, il "no" è arrivato dall'alto, ossia dal presidente della Fibs (Federazione italiana baseball e softball), Andrea Marcon, che è stato categorico nell'affermare che, allo stato attuale, i giochi sono chiusi e mercoledì si partirà con un campionato a sei squadre, tutte del nord Italia (considerando anche Macerata come squadra non del centro-sud).

Nel corso del pomeriggio, comunque, si tenterà di salvare il salvabile ed evitare che Nettuno non abbia una rappresentante in A1. Le strade percorribili, al momento, appaiono due: l'accettazione da parte della Fibs del ripensamento del Nettuno2 oppure un ripescaggio del Nettuno BC 1945 (la società che ha ottenuto l'assegnazione dei titoli sportivi del vecchio Nettuno, ndr) dalla A2 alla A1, con un doppio salto (visto che è già stata ripescata dalla B) che le norme non consentirebbero, ma in tempo di emergenza Covid potrebbe accadere di tutto. La terza via, chiaramente, è quella attuale: una serie A1 senza Nettuno. Il che sarebbe una sconfitta per tutti.

di: Francesco Marzoli