Il Centro di Preparazione Olimpica "Bruno Zauli" di Formia rientra, di fatto, nelle pertinenze del Coni, essendo parte integrante del decreto Legge che ha attribuito piena autonomia dello sport nazionale dalla politica e con il quale l'Italia potrà prender parte a pieno titolo alle prossime Olimpiadi di Tokyo.
L' aut-aut arrivato da Losanna, sede del Comitato Olimpico Internazionale, circa la necessità che lo sport azzurro rispondesse ai principi della Carta Olimpica e non dipendesse da un ente diretta emanazione della politica e del Governo (dal 2018 la Coni Servizi, ente di gestione, era passata sotto l'egida del Ministero dell'Economia) era stato limpido, tanto da far paventare il rischio che gli atleti azzurri potessero presentarsi alla rassegna olimpica a titolo personale e salire sul podio senza la bandiera e l'Inno di Mameli. Una situazione estrema e per certi versi grottesca, che sarebbe andata ben oltre quanto accaduto quarant'anni fa in occasione delle Olimpiadi di Mosca del 1980, quando in piena guerra fredda ed in un clima di boicottaggio da parte dei Paesi del blocco atlantico, rimasero a casa tutti gli italiani tesserati per i gruppi sportivi militari.
E ieri mattina è arrivata la firma del Decreto che "svincola" lo sport, ridandogli piena autonomia agli occhi dei governanti e soprattutto del Cio; operazione già positivamente commentata sia da Thomas Bach, massimo dirigente dello sport internazionale, che dal numero uno del Coni Giovanni Malagò. Il testo firmato ieri prevede che al Coni vengano trasferiti "impianti sportivi e fabbricati specificamente individuati", ovvero l'Acquacetosa (Scuola dello Sport, Scienza dello Sport, Medicina dello Sport) in quel di Roma, la struttura di Tirrenia ed appunto quella di Formia, che in 65 anni di attività è stata la casa dei più grandi campioni dello sport e dell'atletica leggera, e che per decenni ha avuto nel World Formia Meeting del patron Elio Papponetti la sua massima espressione agonistica e mediatica. «Una decisione importante che permetterà di muoversi al meglio nel momento in cui su Formia si decida di fare degli investimenti - afferma il direttore Davide Tizzano - E poi il nostro impianto è sempre stato indicato come un fiore all'occhiello.