Sono le 16.10 italiane, le 15 e 10 a Londra, quando in un sabato caldo la russa Ljudmila Samsonova, pontina di adozione tennistica, rispedisce al mitte la statunitense Sloaene Stephens, vincitrice nel 2017, dell'Open degli Stati Uniti, qualificandosi per gli ottavi di finale di Wimbledon.

Un sogno? Forse sì, ma il merito di averlo concretizzato in tre set di rara bellezza tennistica, è tutto di Ljudmila, che ha trovato nella quiete del Tennis Club Nascosa, la casa più bella e accogliente per diventare grande.

Due ore ed un minuto di gioco per domare, come detto, in tre set la statunitense, che qui a Wimbledon aveva raggiunto i quarti di finale nel 2013, ma che soprattutto ha giocato nella sua carriera 36 prove dello Slam: 6/2 2/6 6/4 il punteggio finale.

Il pubblico del campo numero 1 di Wimbledon, ieri pomeriggio, ha tenuto a battesimo la "nouvelle vague" del tennis in "gonnella" mondiale, perché i numeri di Ljudmila sono davvero incredibile. Come lo è il suo tennis su questa superficie, difficile da domare per chiunque, ma non per la russa, capace ieri pomeriggio di prendere letteralmente a pallate a più riprese una signora giocatrice come la statunitense.

«La pressione ora è tanta - ha tenuto a precisare a fine match la Samsonova - ma su questi campi mi trovo a meraviglia».