«Sabaudia è bellissima, sto pensando seriamente di venirci a vivere. Chissà, magari un pensierino ad una casa ora possiamo anche farlo. Sì, l'idea non mi dispiacerebbe affatto».
Valentina Rodini il giorno dopo il suo ritorno in Italia. A Sabaudia, alla caserma "Spiridigliozzi", "soffocata", è proprio il caso di dirlo, dall'affetto del III Nucleo Atleti Fiamme Gialle.

Come ci si sente campionessa olimpica?
«Ancora non ci credo, magari con il passare dei giorni prenderò coscienza di quello che io e Federica (Cesarini, ndr) siamo riuscite a fare».

Quanto pesa al collo questa medaglia?
«Devo dire tanto. Volete sapere una cosa? Con Federica l'abbiamo pesata: più di cinque etti, mamma mia».

Cosa rappresentano per te Sabaudia ed il III Nucleo Atleti Fiamme Gialle?
«Potrebbe sembrare una cosa scontata, ma non lo è: molto più di una seconda casa, una grande famiglia. Quell'ombrello che ti ripara dalle intemperie, che ti protegge, che ti aiuta ad andare avanti quando tutto sembra crollarti addosso. Sabaudia, poi, non è bella: è bellissima».

E se noi ci facessimo portavoci con il sindaco Gervasi affinchè venga riconosciuta a Valentina Rodini la cittadinanza onoraria di Sabaudia?
«Sarebbe qualcosa di fantastico ed io ne sarei onorata».

Una medaglia da dedicare a...
«Mio fratello Simone, punto di riferimento importante. Una persona alla quale sono profondamente legata. Abbiamo un rapporto meraviglioso, unico. Lui è di fondamentale importanza per la mia esistenza».

Oltre a papà Fulvio e mamma Elisabetta.
«I genitori sono la vita e la mia è una famiglia davvero speciale».

Un po' come lo era Filippo Mondelli, al quale, te e Federica, avete dedicato questa medaglia d'oro.
«Ha remato con noi. Lo sentivamo vicino, lo sentiamo vicino. Ci manca da morire, ma sappiamo che lui c'è».

Fiamme Gialle, III Nucleo Atleti. C'è una persona, oltre a Filippo, che per te significa qualcosa all'interno di questa grande famiglia?
«Romano Battisti, senza ombra di dubbio. Da lui ho imparato molto, dal punto di vista professionale è stato ed è un punto di riferimento. La sua tenacia, la sua costanza, il fatto di non mollare mai la presa, è un qualcosa che ora appartiene anche a me. Stakanovista come pochi, oggi, grazie a lui, lo sono anche io. Fiera di aver un collega in caserma come Romano ed un tecnico come Rocco Pecoraro al quale devo tantissimo».

Olimpiadi terminate, medaglia d'oro al collo. Cosa attende, ora, Valentina Rodini?
«Una festa a Varese ed una a Cremona. Poi finalmente andrò in vacanza con le mie amiche, prima a Viareggio e poi in Sicilia, a Palermo».

Torniamo a quanto accaduto venerdì sera, al momento del tuo ritorno a Sabaudia.
«Emozioni uniche, difficili da descrivere. Sapevo che mi aspettavano, ma l'accoglienza ricevuta mi ha riempito di gioia. E' stato bello vedere tanta gente attorno a me, i ragazzi della sezione giovanile ai quali si illuminavo gli occhi alla vista della medaglia. Rappresentano il futuro e mi auguro di tutto cuore che molto presto ci siano loro al posto mio».

Il ritorno a Sabaudia?
A settembre, dopo le vacanze. Staccare un po' la spina mi farà bene, ma questa è la mia seconda casa ed ogni volta che ritorno a Sabaudia, è un piacere infinito». Non resta, a questo punto, che mettere su casa, complice la cittadinanza onoraria del sindaco Gervasi.